Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVI PRIVATI; CHIETI STORIA 1799-1800; GIACOBINISMO CHIETI;
anno <1987>   pagina <41>
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Processo ai giacobini di Chieti (1799-1800) 41
Foglio 158: Risposta della Commissione Militare al Dipartimento, relativa alla nomina ed alle istruzioni ricevute. (Vedi fogli: 85, 87 e 90).
Foglio 165: Altro appuntamento della Centrale sull'aumento del soldo chiesto da Giuseppe Valenza, (cfr. fogli: 78, 79. s.n. (2), 101).
Foglio 169: Lettera di don Antonio Madonna, Membro del Supremo Consiglio di Pescara, diretta a Michele Bassi, con la quale lo si premura per la pubblicazione del trattato dei diritti dell'uomo e del cittadino scritta dallo zio del Bassi, l'Arcivescovo di Chieti Francesco Saverio Bassi d'Alanno. (Vedi foglio 109).
Riscontro in Libri Libro degli Ordini Generali: a foglio 26 vi è la registrazione di un pagamento di C. 26 per lo stampatore Grandoni per la pubblicazione del Catechismo repubblicano scritto dall'Arcivescovo.
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DOCUMENTO F - Consta di tre carte. Richiesta al Giudice di escussione di testi a difesa. Vi è un accenno alla irritualità, per la procedura criminale del Regno di Napoli, rispetto a quello, applicato nella fattispecie, del Regno di Sicilia.
Illustrissimo Signore
Il dottor Giuseppe Ravizza supplicando espone a Vossignoria Illustrissima, come per la causa della sua pretesa inquisizione, gli occorre la testimonianza delle sottoannotate persone sopra li seguenti capi che egli crede poter essere analoghe alla sua difesa, posto che le circostanze del procedimento ad horas, della ristrettezza del termine e del processo in tutto abbreviato han fatto adottare il sistema di dover li prefati testimoni nella premessa guisa invece di esaminarsi formalmente, come avrebb'egli voluto.
Ricorre pertanto da Vossignoria Illustrissima e la supplica compiacersi ordinare alle qui annotate persone che subito, con giuramento e sotto pena di falso, facciano le loro attestazioni di verità ad oggetto di aversene quindi per la di lui difesa quella stessa ragione che se ne terrebbe se le loro deposizioni fossero con formalità ricevute e giuridicamente, solennità che non è dipesa né dipende da esso supplicante, bensì la fann'omettere i motivi di sopra espressati, ut Deus.
1) Debbono le annotate persone (dichiarare) tanto l'onestà del dottor Ravizza nel­l'esercizio della Professione di avvocato, il suo amore per la quiete ed il buon ordine nell'amministrar la giustizia nelle diverse Giudicature in Chieti ed assessorati nella Pro­vincia, quanto il suo attaccamento per la Real Corona prima l'entrata de' nemici, cosicché spessissimo gli venivano affidati incarichi interessanti in servizio della Real Corona, come negli allistamenti delle nuove truppe, nella ricezione delle offerte volontarie fatte a Sua Maestà e nelle esibizioni delle armi. 0
2) Che anche dopo seguita la invasion de' nemici, in atto che i medesimi erano qui di residenza, continuò l'esponente nelli stessi sentimenti di attaccamento per il legittimo Sovrano, talché frequentemente non incontrava riparo di sparlar anche del loro Governo.
3) Il suo gran dispiacere nell'a ver dovuto accettare, mediante la violenza, la carica di Giùdice provvisorio del Tribunale ed il suo gran smarrimento quando, nell'atto del possesso, dovè firmare, nel dì 17 Marzo, scorso anno, la carta che gli venn'esibita dalla Municipalità. 2)
4) Di aver avuto carteggio, mentre esercitava egli la sua carica di Giudice, con uno
0 Barone PecorelH; dottor don Giuseppe Grilli.
2) Barone don Filippo Pecore!li; don Giustino Tramazza.