Rassegna storica del Risorgimento
SOCIET? ITALIANA DI MUTUO SOCCORSO ARGENTINA
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1987
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Libri e periodici
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assolutismo a balzare in primo piano, e precisamente l'aspetto economico. La situazione economico-finanziaria, resa ancora più precaria dalla guerra del "59 e dalle sue conseguenze, è caratterizzata da un massiccio livello di indebitamento statale, da un grave disavanzo del bilancio e da una preoccupante crisi monetaria. Stefan Malfèr, curatore del volume e autore di un ricco e stimolante saggio introduttivo, rileva come all'interno del consiglio dei ministri esista una piena convergenza sugli obiettivi da raggiungere, che sono il risanamento finanziario e monetario, ma una divergenza, che tocca talora anche punte piuttosto aspre, sulle vie da seguire per ottenerli. Questi contrasti, ampiamente testimoniati dal materiale documentario e finemente ricostruiti dal curatore, si riscontrano nelle discussioni relative all'impostazione del bilancio, alle misure sulla banca nazionale e ai rapporti con la commissione finanza del Reichsrat. In particolare il dibattito sul bilancio appare caratterizzato da aspetti formali e sostanziali di notevole importanza. Sotto il profilo procedurale viene toccata una questione di grande rilevanza costituzionale: la ricerca di un argomento per giustificare la presentazione del bilancio statale al Reichsrat ristretto pone il delicato problema dei rapporti con l'Ungheria e dei limiti della dimensione dualistica indubbiamente presente nella patente di febbraio. Si inserisce a questo proposito un dissidio tra Schmerling e il cancelliere aulico ungherese. Forgàch, dissidio che rappresenta anche una conferma del fatto, già emerso dal precedente volume, che la sostituzione di Vay con il più malleabile Forgàch aveva attenuato, ma non certo eliminato, le tensioni tra lo Staatsminister e il rappresentante ungherese nel consiglio dei ministri. La discussione sostanziale sul bilancio è naturalmente incentrata sugli aspetti tecnico-finanziari, con la ricerca dei settori nei quali erano ipotizzabili risparmi e delle vie per incrementare le entrate pubbliche. Nello stesso tempo però, dato che i risparmi previsti riguardano anzitutto le spese militari, il problema finanziario si dilata sino a toccare aspetti di politica estera e militare, che a loro volta tenuto conto dei timori per l'atteggiamento italiano esistenti nella classe dirigente asburgica investono i rapporti tra l'Austria e il giovane Stato italiano, che la monarchia ufficialmente ignora. (Nel verbale della seduta del 7 marzo Schmerling sottolinea l'importanza del mantenimento della legazione imperiale presso il re di Napoli, per ribadire appunto la posizione austriaca nei confronti del regno dei Savoia.) Al consiglio dei ministri viene presentata la richiesta di una più cospicua dotazione per la marina militare, formulata dall'arciduca Ferdinando Massimiliano, che tra l'altro domanda di trasformare in nave a vapore quella fregata Novara, che era destinata a riportare in patria il suo corpo dopo il tragico epilogo dell'avventura messicana. Anche il fratello dell'imperatore sottolinea il nesso esistente tra l'auspicato rafforzamento della marina da guerra austriaca e i propositi aggressivi attribuiti agli italiani. Un risultato delle pressioni dell'arciduca, sia pure successivo al periodo qui esaminato, sarà rappresentato dalla decisione di istituire un dicastero autonomo della marina, che verrà poi soppresso, affidato a un uomo molto vicino a Massimiliano, lo Statthalter di Trieste, Friedrich von Burger, la cui nomina rappresenta un'interessante conferma del peso politico che ebbero in quel periodo alcuni esponenti dei ceti economici e burocratici austro-triestini.
Molto complessa, anche per gli echi che suscita nell'opinione pubblica e per il vivace dibattito al quale dà luogo in parlamento, è la questione del regolamento dei rapporti tra il governo e la banca nazionale. 11 materiale documentario consente di ricostruire in tutti i suoi dettagli queste vicende, alle quali il curatore dedica particolare attenzione nelle pagine introduttive.
Nonostante la prevalenza degli affari economico-finanziari, non mancano neppure in questo volume spunti dedicati ai problemi politico-costituzionali. La questione ungherese, che viene costantemente tenuta presente nel periodo che precede la presentazione del bilancio, compare esplicitamente nei protocolli relativi alla possibile sostituzione dello Judex Curiae, conte Apponyi, e all'eventuale riconvocazione della dieta magiara. Non solo alla situazione al di là della Leitha, ma anche al problema gesamtstaatlich del funzionamento del Reichsrat nella sua composizione allargata, sono poi connesse le discussioni relative all'eventuale svolgimento delle elezioni per la dieta transilvana. Personalità di spicco in questo contesto è il ministro preposto alla cancelleria aulica transilvana, conte Nàdasdy, un deciso sostenitore della linea di Schmerling; insieme al protagonista della politica