Rassegna storica del Risorgimento
BALSAMO GIUSEPPE ALIAS ALESSANDRO CAGLIOSTRO; FELICIANI LORENZA
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1987
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436
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436 Luigi Londei - Neri Scerni
stiano, provenienti dai suoi stessi beni, confiscati dalla Camera Apostolica: questi abiti vennero inviati da Roma a S. Leo nel giugno 1791 e vi giunsero quindi alcune settimane dopo Cagliostro. Questi, nel ricevere gli abiti, si avvide che, a parte qualcheduno, essi erano stati scelti tra quelli più consunti e di peggior qualità e ne avanzò subito fiere lamentele al comandante della fortezza, conte Sempronio Semproni, e non voile sottoscrivere la ricevuta per gli abiti stessi. Il conte Semproni durò una certa fatica a convincerlo, ma alla fine vi riuscì e comunicò tutto trionfante a Roma il positivo risultato della sua opera, dicendo di essere riuscito a persuadere l'avventuriero siciliano a servirsi di tali vestiti benché di scarto, perché qui non deve fare alcuna figura se non che di semplice rilegato.78) L'elenco degli abiti venne quindi trasmesso a Roma dal Semproni, che vi aveva fatto apporre la ricevuta da Cagliostro. H documento reca pertanto la seguente annotazione di pugno del Balsamo: Io infrascritto ho ricevuto per mezzo delTIlLmo Castellano sig. conte Semproni le suddette cose, ridotte in pessimo stato ed inservibili, a riserva delle tre camicie. Io don Giuseppe Balsamo alias Conte di Cagliostro mano propria.79) Questa ricevuta elimina ogni possibile dubbio, sostenuto comunque solo da fantasiosi scrittori amanti dell'esoterismo, che Cagliostro e Balsamo fossero due persone distinte.
La salute di Cagliostro continuò a peggiorare, ed anche a S. Leo gli vennero prestate delle cure mediche. Nel corso dei quattro anni della sua reclusione nella fortezza gli vennero inoltre somministrati medicinali per un ammontare complessivo di 15 scudi, molto vicino a quello di 10 scudi speso per lo stesso motivo durante i sedici mesi della prigionia in Castel S. Angelo.80) Non sappiamo se ciò accadesse perché non aveva realmente bisogno di medicine oppure perché le autorità avevano deciso di occuparsi della sua salute solo per il minimo indispensabile, fatto sta che il 27 agosto 1795 Cagliostro morì nella fortezza, di un colpo apoplettico forse provocato da un ennesimo attacco di febbre terzana cui la sua fibra, indebolita dalla prigionia, non fu in grado di resistere.
10. Lorenza a S. Apollonia
Nel corso di tutte le vicende successive all'arresto e sin qui narrate, Lorenza era rimasta nel monastero di S. Apollonia. Anche le spese per il suo mantenimento vennero sostenute dalla Camera Apostolica, con la stessa clausola di rivalsa prevista per Cagliostro. Tali spese vennero però anticipale dall'amministrazione del monastero, la cui badessa ricevette, il SI luglio 1790, un primo mandato camerale di 41 scudi e 5 baiocchi din
78) ASR, Camp. Gcn., serie verde, voi. 143, giust. n. 221.
7) ìbidem.
D ASR, Comp. Gerì., serie rossa, n. 13, libro mastro generale della Camera Apostolica, e. 219, 31 dicembre 1795, spesa di 79 scudi per Cagliostro, di cui scudi 64 per gli alimenti e vestiario somministrati... in mesi otto a tutto agosto passato che visse e scudi 15 per li medicinali fattigli somministrare in tutto il tempo della sua rilegazione .