Rassegna storica del Risorgimento

APOSTOLATO DANTESCO (L'); SOCIET? SEGRETE MARCHE 1856-1860
anno <1987>   pagina <441>
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L' APOSTOLATO DANTESCO
Nelle Marche, alla breve ed eroica parentesi repubblicana del Quaran-tanove, seguì, per i democratici e i liberali, un decennio di intimidazione e di persecuzione, sia per la presenza dell'esercito austriaco, acquartierato nei vari centri, dove il movimento rivoluzionario si era fatto sentire di più, sia per il potere pontificio restaurato, che intendeva riconsolidare le proprie forze e spegnere qualsiasi anche solo sospettato focolaio di congiurati che potesse ancora turbare la pace riconquistata. Di fronte ad una tale situazione il Marietti, che aveva subito la persecuzione poliziesca pontificia, con un irrefrenabile risentimento retrospettivo commentava: Spietata, feroce fu la reazione papale, coadiuvata dal bastone tedesco [...] Il terrore compresse, ma non ischiacciò, né spense il sentimento nazionale di libertà, il quale [...], tenuto acceso dai fuorusciti, si rifugiò nei segreti delle cospi­razioni, ricominciando quell'indefesso lavorìo di propaganda . '* Giusta sarà poi l'interpretazione critica che il Galasso farà di questo fenomeno, secondo cui l'opposizione clandestina e il fuoruscitismo dovevano [...] rimanere nel patrimonio nazionale come punti significativi di riferimento .2)
Per tutte le Marche, per il vicino Abruzzo, come per molta parte delle province pontificie la cospirazione mazziniana parve (allora) l'unico mezzo di salvezza . 3> Le trame e le intese per insorgere venivano concertate nelle città e anche nei paesi ed erano alimentate dalle spinte propagandistiche, che arrivavano di continuo e da ogni dove e di ogni paese , attraverso la corrispondenza epistolare di Mazzini, diramata in un ambito sempre più vasto. Nelle riunioni dei patrioti cospiratori erano canoni di condotta la organizzazione e gli insegnamenti della Giovine Italia [...] che nei gregari destavano aneliti e aspirazioni nuove,4' mentre al vertice davano luogo ad un nuovo stato maggiore, perché l'ideale repubblicano era apparso,
i) T. MARIOTTI, Aneliti di libertà nello Stato pontificio, in Nuova Antologia, set­tembre 1910, p. 121.
2) G. GALASSO, Risorgimento e Italia contemporanea. Sette, parliti e tendenze poli-fiche nel Risorgimento, in Storia d'Italia, Caratteri generali, Torino, Einaudi, 1972, p. 530. Per avere un'idea sul fuoruscitismo dallo Stato pontifìcio, v. il giornale Armonia del 20 aprile '58, che riporta, tra l'altro, i seguenti dati: Espulsi dallo Stato pontificio, e vietato loro il rientro, a tutto il 1856, n, 1.273 individui, di cui forestieri n. 629, sudditi pontificii n. 644. A 492 sudditi era assolutamente vietato di rientrare..
3) G, MAIOU, Lotta fra rivoluzionari-repubblicani e costìtuzionali-monarchici nel 1852, in Atti del XXXI congresso di storia del Risorgimento italiano, Roma, 1956, p. 193.
4) G. MAIOU, // decennio di preparazione e la Società Nazionale nelle Marche, in L'apporto delle Marcite al Risorgimento nazionale, Ancona, 1961, p. 284.
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