Rassegna storica del Risorgimento

APOSTOLATO DANTESCO (L'); SOCIET? SEGRETE MARCHE 1856-1860
anno <1987>   pagina <450>
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450 Bruno Ficcadenli
Nei rivolgimenti dei 1848-'49 maturava la sua idea politica e si andava affermando come scrittore e come critico letterario, particolarmente attento e rivolto allo studio della Divina Commedia. Per avere ancora consigli e incoraggiamenti intensificava la corrispondenza con affermati storici, filosofi, poeti, narratori e critici letterari italiani e stranieri: con Jules Simon, Quinet, Michelet, Cattaneo, Bonghi, Mamiani, i due Cantu, Tommaseo, Francesco De Sanctìs, Capponi, Muzzi, Sclopis, Berti, Bindi, Mestica, Gennarelli, Nan-narel-li, Marchesi, Vecchi, Mercantini e con tanti altri, le cui lettere, pur­troppo, sono conosciute, per lo più, dai cenni che ne fanno i pochi occasio­nali biografi del Gaetani Tamburini, alcuni soci corrispondenti dell'Aposta­tato dantesco e il Gaetani Tamburini stesso, che scriverà, appunto, al suo amico e collaboratore, ad un dato momento anche smistatore della sua corrispondenza proibita da e per Torino, Gioacchino Berlini di Prato: Rispondo un po' tardi alle due ultime vostre gentilissime [...] Vi ringrazio dell'ottimo consiglio intorno alle mie iscrizioni; e benché io prima di man-darvele le avevo fatte vedere a Tommaseo che si piacque farvi una corre­zione, al Boselli, al Bonghi, al Marchesi, ed al mio Lozzi, e tutti hanno concorso a renderle migliori: ciò non ostante le ho volute rimettere al Guasti ed al Zini. Il primo mi ha risposto gentilmente [...] Del Zini non dico nulla perché ancora non risponde [...] Quelle mie iscrizioni l'ho mandate al mio carissimo De Sanctis in Zurigo, 43> e quando mi ritorneranno, farò che siano stampate nel giornale genovese La Donna44) diretto dal bravo Mercantini [...] Ho ricevuto e sto leggendo le opere dell "Arcangeli [...] La biografia del Bindi è bella [...] il suo giudizio è interiore alla scrittura dell'Arcangeli [...]. Qui vi accludo un mio articolo intorno alle opere del Marchesi, che avrete la gentilezza di farlo accettare dallo Spettatore [...] Acquistatemi pure il fascicolo ove si contiene la scrittura del Guasti intorno a Dante, pubblicata nel corso di quest'anno, se non erro .45)
Con lo slancio della gioventù lo vediamo prendere parte attiva ai fatti del '48-'49 nell'ascolano. Non assunse un ruolo di spicco, né si espose in prima linea; certamente non per mancanza di volontà di battersi per la difesa del nuovo assetto politico, ma, forse, perché ancora era nell'imbarazzo nella scelta tra moderatismo e radicalismo. Tuttavia sarebbe stato ricono­sciuto come uno stretto collaboratore del commissario straordinario Felice Orsini nel difendere il regime repubblicano nell'ascolano. Ciò secondo quanto scriverà, nella concitazione dei tragici fatti di via Le Pelletier, il direttore di polizia di Ascoli Piceno al suo collega di Teramo: Fra le carte da me
43) Le iscrizioni del Gaetani Tamburini erano su Dante e sulla Divina Commedia', opportunamente, quindi, il monsampolese le mandava a Francesco De Sanctis, proprio nel momento in cui l'esule irpino stava tenendo le lezioni zurighesi tra il '56 e il '59 [,..] sull'argomento della Commedia e sul carattere e l'utopia di Dante . N. SAPBGNO, Gli studi danteschi del De Sanctis, in Atti del 1 congresso nazionale di studi danteschi, Caserta-Napoli, 21-25 maggio 1961, Firenze, Olschki, 1962, p. 100. Pubblicheremo altrove la risposta del De Sanctis.
44) Questo desiderio è sintomatico dei principi fìssati nel Capitolato dell'Apostolato dantesco, secondo cui Lo scopo era un'educazione libera, ed era principale cura l'educa­zione della donna, perché potesse in conformità de' suoi principii politici educare i propri figli . V. in Appendice e A.S.T., C.C.C.S., Requisitoria del pubblico ministero, cit.
45) A.S.R., Miscellanea, cit., b. 128, lettera del 5 maggio 1857 da Monsampolo.