Rassegna storica del Risorgimento
APOSTOLATO DANTESCO (L'); SOCIET? SEGRETE MARCHE 1856-1860
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1987
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Bruno Ficeadenti
sì delìnea, anzi assume la parte di protagonista numero uno, appunto, nella seconda parte della processura ascolana, a cui ci ripromettiamo di ritornare con un successivo studio.
Si tenga presente, intanto, che le autorità inquirenti riconobbero in Selva un gran maestro del partito carbonico . Ciò perché, sembrando loro un tutt'uno, facevano gran confusione tra la carboneria, la Giovine Italia, la massoneria, il partito dei piemontesi, la Società Nazionale. Però, nella prima parte della processura, estrapolarono, tra le altre, la società dell'Apostolato dantesco, a cui venne dedicato tutto il procedimento; ma nelle istruttorie e nelle sentenze rispettivamente del Supremo Tribunale e della Gran Corte, assunse un'importanza determinante il fatto che alcuni degli imputati fossero iscritti agli altri partiti . Infatti i marchigiani Selva, Mariotti, Baldacelli, Palmarini furono giudicati con l'aggravante di essere carbonari .85* Per gli abruzzesi nel dibattito il pubblico ministero richiedeva espressamente: che si legittimi l'arresto di Bernardo Volpi, di Raffaele Montori, è Fulgenzio Lucci quali affiliati alla setta della carboneria Che si spedisca mandato di arresto contro Aleandro Volpi, Ernesto Urbani, Giacomo Guerrucci, Giuseppe Montori, per lo stesso reato . *>
Concertato così dai più anziani , l'Apostolato dantesco aveva avuto vita effettiva il 1 marzo 1855, ad Ascoli Piceno in un incontro collegiale dei soci fondatori, assente per ovvie ragioni Nicola Gaetana Tamburini.87' Alessandro Corsini ebbe il compito di stendere il Regolamento: il 2 marzo '55, alla presenza degli accademici riuniti in casa Mariotti, dava lettura del Capitolato pienamente approvato da tutti . Subito dopo, seduta stante, secondo le deduzioni del giudice Collemasi, si volle che a schede segrete si divenisse alla nomina del Presidente, quale eletto a pienezza di voti cadesse in persona di Selva; così alla nomina de' Consultori verificatasi nelle persone del Corsini e Palmarini; in quella del Censore caduta sul De Tom-masi; e finalmente in quella del Segretario Archivista che fu attribuita al Mariotti. Ciò effettuato, il Selva giurò l'osservanza del Capitolato, e di essere fedele ai suoi Consocii, giuramento che prestò nelle mani de' due Consultori; quindi firmarono il Capitolato tutti con un pronome che assunsero di convenienza reciproca, attribuendosi il Selva quello di Ferruccio, il Corsini quello di Vidacilio, il Palmarini di Argillano, il De Tommasi di
dò che parte da quella penna, si vede mancare anche dei principìi di ortografia e grammatica italiana; onde è che lo definirò come un martire di uno studio senza risultato . A.S.R., TJ5.C, processi, cit., b. 270, Costituto Selva, 4 agosto '58.
9 Vedi Relazione del giudice Collemasi, cit,
6) A.S.T., G.C.C.S., Relazione processuale, 2 giugno 1859.
87) il giudice Collemasi poi ne fa questa cronistoria: Risulta pure che anteriormente a questa epoca si tentassero discorsi relativi alla composizione di tale Società da Nicola Gaetani Tamburini, da Francesco Augusto Selva, da Francesco Orazi [...] Che il Mariotti ed il Corsini andassero a trovare a Monte S. Polo il Tamburini, dal quale avessero comunicazione delle idee con le quali fu esteso il Capitolato [...] Si ha dagli Atti che nei primi del marzo 1855 incontratosi in Piazza Cecco ossia a vicinanza della cosiddetta Porta Romana di Ascoli, Corsini,. Palmarini, Emilio Emiliani, Menghi, De Tommasi, e Mariotti con Selva e Baldacelli, stabilissero di formare un'Accademia Letteraria Scientifica. Relazione e Ristretto, citt.