Rassegna storica del Risorgimento
APOSTOLATO DANTESCO (L'); SOCIET? SEGRETE MARCHE 1856-1860
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1987
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L* Apostolato dantesco
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passando il Re, fece atto di smantellarsi per cavarsi il cappello; mentre ciò faceva gli giunse una squatronata, e lo fa cadere morto [...] Fu ucciso perché creduto un congiurato [...] La città di Napoli è un vero ergastolo [...] È morto il prete D. Michelangelo Forti condannato politico a 24 anni [...] Amato da tutti per la sua mansuetudine e per quella sua costante professione di uomo libero. Il più vile monopolio lo volle condannato .m)
Altri indizi, estremamente compromettenti per i soci dell'Apostolato dantesco, venivano ravvisati in una lettera, con che un settario incaricava altro di scegliere fra gli affiliati in tutte le città vicine ad Ascoli un numero di essi, che si dovevano condurre in Luglio del 1857, come deputati in Rimini, per tenervi adunanza sotto il pretesto di godere dell'apertura di quel grandioso teatro . i> Essa, recapitata a S. Benedetto del Tronto, scritta probabilmente dal Selva, dimostrava che i suddetti soci delle Marche e degli Abruzzi, anche come iscritti o simpatizzanti nello stesso tempo di una Società denominata dei cugini carbonari col vincolo di segreto, e con l'analogo giuramento, e che i comitati centrali dello Stato Pontificio erano in relazione con quelli dello Stato Piemontese [...] e questi con quelli anche dello Stato Anglicano , erano cointeressati alle attività settarie, organizzate a più ampio raggio, dal partito carbonico , dal partito dei piemontesi, ovvero dalla Società Nazionale, che allora, appunto, andava propagandosi nelle Romagne, nelle Marche e negli Abruzzi. Si tenga presente che già nel gennaio 1857, confessava Emidio Rosa , venne in Ascoli
122) A.S.R., T.S.C., processi, cit., bb. 128 e 326, lettera, 5 maggio 1858. Le notizie sui fatti di Napoli e più in generale del Regno rimbalzavano dal gruppo di congregati marchigiano-abruzzese, coordinato dal Gaetani Tamburini, a quello degli esuli napoletani in Toscana e in Piemonte, facente capo a Giuseppe Del Re, Mariano D'Ayala, Nicola Rossi ed altri. I corrispondenti segreti fornivano le informazioni politiche di particolare rilievo. Pertanto il monsampolese poteva aggiungere al professore esule a Tortona: Per ora non ho dirti altro, ma ho dato commissione ad un amico del Regno, onde faccia un testo informale dello stato di quella parte d'Italia. E mi si promette che giungerà a giorni, ed allora ti scriverò nuovamente. Fammi sapere all'ottimo D'Ayala che aspetto le notizie da alcuni amici di Regno, e subito che l'avrò risponderò alle sue domande [...]. Ora t'impegno fortemente a farmi capitare il Canto di Giuseppe Del Re per Agesilao Milano: me n'è stata fatta una richiesta, ed io ho promesso di averlo, per cui con massima sollecitudine ti esorto a favorirmi. Dirigi la tua lettera che lo contiene al mio editore Sig. Alberghetti, tipografia Aldina, Prato, e questo penserà entro sua farmela avere .
J23) Foglio di posizioni, cit., p. 2. Il settario incaricato dovrebbe essere stato Pietro Rocchi, commerciante, già vice presidente del Circolo Popolare Sambenedettese nel 1849 , ora accusato di settarismo nell'ambito dell'Apostolato dantesco, anche perché nel suo negozio e nella sua casa di S. Benedetto facevano recapito ì fratelli Gaetani Tamburini, il medico Fulgenzio Lucci, Francesco Augusto Selva ed altri associati . Cfr. Costituti: Francesco Augusto Selva, 4 agosto '58; Pietro Rocchi, 15 agosto '58.
L' adunanza effettivamente ebbe luogo nel successivo agosto, per il motivo che la rivoluzione generale doveva scoppiare in dicembre del 1857; e se non fosse allora riuscita, nella primavera del 1858; e perciò si tenne un congresso in Rimini per due o tre giorni, aperto nel dì 23 agosto del detto anno 1857 . A,S.T., G.C.C.S., pacco 767, Requisitoria del pubblico ministero, 14 giugno '59. Per questa affermazione il pubblico ministero si avvaleva di quanto aveva confessato il Selva nel suo Rivelo da primo impuni-tario , cit. !
124) Requisitoria del pubblico ministero, cit.