Rassegna storica del Risorgimento

APOSTOLATO DANTESCO (L'); SOCIET? SEGRETE MARCHE 1856-1860
anno <1987>   pagina <468>
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Bruno Ficcadenti
quel Commissario dell'Alta Italia, Vincenzo Panichi, per apostolare il Partito Piemontese diretto a rendere indipendente l'Italia [...] e fare aderenti al Partito stesso .
La copiosa corrispondenza indirizzata dai congregati teramani al Gae-tanì Tamburini offrì ai giudici inquirenti spunti di rilevante interesse ai fini dell'istruttoria. Oltre a quelle già riportate, in merito alla circolazione e detenzione di riviste e libri proibiti , vennero considerate ingiurie e assunte come prove di attività antipolitiche e settarie le seguenti frasi: Dopo il '48 Teramo è diventata una città infelicissima . Voi [Nicola Gaetani Tamburini] siete stato distratto da viaggi, perché io vi ho sentito ora in Ascoli, ora a S. Benedetto .127) Scrivendo alla meravigliosa Signorina Giulia [Centurelli] riferite cose da parte mia, come anche all'ottimo Sig. Augusto [Selva] .m) Ieri ricevei roba da Napoli [...] Sempre disposto ai vostri a me pregiatissimi comandi . l29> Ditemi, avete ricevuta la lettera che v'inviai per l'avv. Urbani? 0 si sarà ella perduta come tante altre mie? Vi dico il vero, i miei infornimi sono molti, e martoriato sono da ogni parte [...] Pur mi conforto a pensare che il Genio Italiano [,..] è tuttavia libero [...] Fatemi sapere che cosa state lavorando per l'Italia, la quale aspetta grandi e belle cose da voi che siete vero figlio di Lei. Scrivetemi ancora tutto che di buono si fa nel bel Paese So che molto vi fatigate per questa infelice Italia. Potessero le nostre piccole fatiche redimerla dal servaggio in cui lungamente geme [...] A ciò che le mie lettere vi giungano più sicuramente fatemi venire in casa alcun contadino di costà di cui vi potete fidare [...] Siamo congiunti per sempre col vincolo di fratellanza >?jffi Il collegio non ha avuto la raccolta delle memorie funebri, ma non dartene pensiero stantoché, bisogna confessarlo a nostra vergogna, quella Biblioteca è in mano de' Barnabiti, e non più in uso de' Teramani. Volentieri ti farei tenere d'Ancona [uno studio su Tommaso Campanella], se l'avessi presente, ma il fatto si è che non ancora posso averlo, dopo tante commis­sioni fattene; e la cagione sì è che si fatti libri rade volte entrano nel nostro Regno, e dobbiamo provvederceli nelle Marche . Non ho avuto il piacere di poter vedere il giovane incompensato a portarmi la tua, la quale mi è stata recapitata dal Sig. Montori [...]. Presentami adunque subito altra occa­sione diretta a Nicola Urbani o a Peppino Montori, per questa ti parlerò delle iscrizioni [...], e ti manderò l'opera del Paris facendomela dare dal mio cognato Michelino. Carlo [Campana] ti saluta e ti abbraccia caramente .U1> Dopo quelle della Centurelli, già ricordate, molte altre composizioni poetiche ed epigrafiche, del Gaetani Tamburini, di Mariano Alvitreti, della stessa poetessa accusatrice e di alcuni congregati abruzzesi, o poeti pa-
125) A.C.R., T.S.C., processura, cit, 2* parte, b. 323, t. 8, Costituto Emidio Rosa, 25 settembre 1859.
126) A.S.T., G.C.C.S., pacco 767, lettera, senza data, di Carlo Campana.
I27> Ivi, lettera 17 dicembre '59 di Giuseppe Montori. Teniamo presente che Nicola Gaetani Tamburini aveva l'obbligo di non uscire da Monsampolo.
,2g) ivi, lettera, senza data, di Bernardo Volpi.
,29ì hi, lettera, 23 maggio '55, di Romualdo Federico Rossi.
130) Ivi, lettere, 9 agosto e 18 settembre '57, di Raffaele Cavarocchi.
131) jv(t lettere, senza data, 2 settembre e 1 dicembre, di Berardo Mezueelli.