Rassegna storica del Risorgimento

APOSTOLATO DANTESCO (L'); SOCIET? SEGRETE MARCHE 1856-1860
anno <1987>   pagina <469>
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U Apostolato dantesco 469
trioti, come Clemente De Cesaris, Raffaele D'Ortenzìo, Giovanni Cartes, presi a modello ed esaltati dagli accademici , furono considerate ingiuriose e antipolitiche .m)
La prima parte della processata si chiuse con una sentenza non tanto di monito , quanto piuttosto di spavento, date le punizioni esemplari di 10 anni di galera per la dedotta e determinante imputazione di ingiurie di aggregazione tendente a promuovere la ribellione contro il Sovrano e lo Stato.133) Imputazione dedotta, appunto, e basata sull'organizzazione di una società segreta, l'Apostolato dantesco, che prima di tutto era storico-letteraria scientifica, avente come scopo principale lo scambio e la pubblica­zione delle composizioni poetiche, l'informazione libraria e tutto ciò che fosse stato pubblicato sulla varia cultura e sulla critica letteraria, storica, di pensiero e politica, anche se negli scritti e negli atteggiamenti dei giovani aderenti traspariva inequivocabilmente l'entusiasmo per i mutamenti politici. Bollata in un primo tempo con l'accusa di lesa maestà, la società dell'Apostolato dantesco, fondata con molto spirito goliardico, non potè essere condannata se non per il reato di ingiurie , estrapolate, con non poca immaginazione dell'inquirente, dalle lettere scambiate tra i soci, dai loro componimenti poetici, dalle deposizioni di informatori più o meno occa­sionali, più. o meno prezzolati e affidabili, e dal Rivelo del primo impuni-tario. u*) E vero che l'ideatore e il primo attore era Nicola Gaetani Tambu­rini, pregiudicato politico per i fatti del 1848-'49 nel Piceno, anche se in fondo, non aveva avuto un ruolo primario in quegli avvenimenti. Certo si è che, con la restaurazione, gli veniva imposto il precetto di risiedere e assolutamente non uscire dal ristretto ambito del comune di Monsampolo. Nelle grinfie della Gran Corte di Teramo erano di nuovo caduti, come asso­ciati, e collaboratori del Gaetani Tamburini l'aw. Giuseppe Montori, il medico Fulgenzio Lucci e l'aw. Nicola Urbani, già processati nel 1850 per cospirazione ad oggetto di distruggere la forma di Governo legittimo, ed esigere in vece un Governo provvisorio nel 1848 in Teramo . Sul Lucci pendeva anche l'imputazione di organizzazione di un comitato popolare in Bellante e nel 1853 era stato inquisito per gravi parole contro la Sovrana Persona del Re e per conservazione di distintivi settari nelle prigioni centrali , dove stava scontando 5 anni di prigionìa . 135> Raffaele
132) Pubblicheremo altrove i testi di queste composizioni, insieme con le mcriminate lettere degli aderenti all'Apostolato dantesco e con quelle, che nelle nostre fortunate ricerche nella Miscellanea di carte politiche riservate e nel fondo T.S.C. delTA.S.R., scritte da Nicola Gaetani Tamburini, o indirizzate al medesimo dai diversi personaggi di cui abbiamo fatto cenno.
133) A.S.R., T.S,C b. 270, fase. 1205, Processo-verbale di condanna, 17 dicembre 1858. In Appendice il testo.
134) Francesco Augusto Selva con il suo Rivelo scampò la condanna in questa prima Sentenza', ma, oltre ad essere rinviato alla seconda parte della Processura, perché gran maestro del partito carbonico, il Colicmasi gli andava formalizzando un'altra accusa per crimini comuni. Nell'Aggiunta alla Relazione della 1* parte della processura ascolana, 24 maggio '58, scriveva, appunto: Si crede separatamente doversi ancora riferire le risultanze che gravano il Selva [...] su vari altri addebiti di: 1) Prevaricazione in Ufficio; 2)' 'Truffe; 3) Furti in denaro; 4) Furti di carte d'Ufficio nell'Archivio ed altri oggetti .
135) A.S.T., G.C.C.S.., pacco 767, Verbale pro-memoria, 1 giugno '59; che si riferisce al Processi-verbali delle Sentenze, 17 dicembre '50 e 26 agosto '53.