Rassegna storica del Risorgimento

APOSTOLATO DANTESCO (L'); SOCIET? SEGRETE MARCHE 1856-1860
anno <1987>   pagina <470>
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Bruno Ficcadenti
Montori, ora scoperto quale socio fondatore dell''Apostolato dantesco e addi­tato dalle fantasiose deduzioni di un poliziotto come complice dell'attentato di Felice Orsini a Napoleone III,t36> era stato nel 1849 imputato di reato politico [per] discorsi e fatti pubblici tendenti a spargere il malcontento contro il Governo in maggio 1849 in Campii : più tardi, a suo favore, fu dichiarata abolita l'azione penale per Sovrana indulgenza.137) Michele Cava-rocchi, ancora uccél di bosco, ma incriminato come gli altri per appar­tenenza all' Apostolato dantesco, dati i suoi scritti antipolitici trovati in mano del Gaetani Tamburini,138) era stato anch'egli processato per cospi­razione diretta a distruggere a mano armata la forma dì Governo legittimo, ed a portare la guerra civile, e la strage contro una speciale classe di per­sone, cioè agli impiegati devoti all'ordine, mediante una congiura in iscritto nel 1848 in Teramo ; riprocessato nel 1853, era stato condannato in contu­macia alla pena di anni venti di ferri , per discorsi e fatti pubblici, diretti a distruggere e cambiare il Governo, con eccitare i sudditi ad armarsi contro l'autorità Reale.139)
Tuttavia i due processi politici, celebrati a Roma e a Teramo contro la setta dell'Apostolato dantesco, non riuscirono a sostanziarsi se non di scritti del Gaetani Tamburini e di tanti altri congregati, dai quali, se traspa­rivano idee, convinzioni e formulazioni patriottico-romantiche, non emerge­vano però frasi di istigazione politica e tanto meno piani di ribellione e di rivoluzione. Tanto è che il processo del Supremo Tribunale, iniziato con l'accusa di lesa maestà, terminava con la sentenza di condanna per ingiurie di aggregazione tendente a promuovere la ribellione. E la pena, irrorata al Gaetani Tamburini, al Baldacelli, al Palmarini, aU'Orazi e al Menghi, di 10 anni di galera, fu veramente enorme in relazione al reato riconosciuto, anche messa a confronto con il comportamento e la legge punitiva di simili reati in altri Stati assoluti del tempo.140) Infatti, se il duca di Modena puniva con almeno dieci anni di ergastolo [gli autori di] scritti e discorsi ingiuriosi nei [suoi] riguardi , ,41> purtroppo nello Stato pontificio il Supremo
136) /vi, lettera, 28 gennaio '58, cit., in cui il direttore di polizia di Ascoli al suo collega di Teramo scriveva: La setta da noi scoperta è la stessa setta che ha tentato il regicidio, ed a questa sètta, come già vi dissi, appartiene il vostro Raffaele Montori .
137) /vi, Sentenze, 11 luglio '51 e 14 giugno '59.
B8) /v/, Foglio di posizioni, cit.; Sentenza, 14 giugno '59; Costituto, 4 agosto '58, in cui Francesco Augusto Selva dichiarava di non sapere dove fosse in quel momento Michele CavarocchL Lo sapeva prima ritirato in un convento di Minori Osservanti di Monteprandone, e che quindi evadesse in altro Stato non avendo potuto ottenere passaporto che tentò di avere dalla Polizia di Ascoli . Per il passaporto, vedi anche Istanza, 14 mag­gio '54, indirizzata al Delegato apostolico. A.S.R., Miscellanea, cit., b. 128.
W A.S.T., G.C.CS., Verbale pro-memoria, cit.: La lodata Gran Corte con decisione contumaciale de' 22 gennaio 1853 lo dichiarò colpevole [...] lo condannò alla pena di anni Venti di ferri, alla malleveria, e spese.
M0) Ad esempio, nel ducato di Modena e Reggio non la generica ingiuria politica, bensì la congiura o cospirazione progettata [era] punita con un minimo di dieci anni. Cfr. B. MONTALE, Ducato di Parma e Piacenza, in Amministrazione della giustizia e poteri 41 polizia, cit., P. 258.
Mi) M p. 259.