Rassegna storica del Risorgimento

CICCUZZA; ELEZIONI POLITICHE IRPINIA 1874-1875; SATIRA POLITICA
anno <1987>   pagina <479>
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La serenata elettorale ad Avellino 479
locali.10) E poi, senza considerare la censura in cui poteva incorrere chi desse diffusione ad un testo di troppo scottante attualità e tutto pregno di beghe paesane, esso era pur sempre di difficile fruibilità perché si articolava in allusioni a uomini e casi particolari, decodificabili, talvolta solo a fatica, all'interno del milieu d'origine. Inoltre quegli uomini di lettere e di legge, appartenenti a famiglie abbienti per l'Irpinia, oltre all'Imbriam, Clelia Soldi, Michele Bonopane, Edoardo Grella, Michele Lenzi, Scipione e Giulio Capone non riconoscevano in esso, e per la sua palpitante coevità ed anche perché, assai probabilmente, ben. erano ad essi noti autore, personaggi e retroscena, la manifestazione dell'anima collettiva, secondo la concezione romantica cui si uniformarono. Gli studiosi del nostro secolo poi, che ebbero meno occasione di udirne (la scampanata elettorale fu forzatamente in disuso durante l'epoca fascista), non ne raccolsero. Essi proseguirono nella pubblicazione dei canti lirici e non derogarono, per l'essere ormai studiosi pienamente di provincia, dalle direttive che si era dato chi li aveva pre­ceduti.
I testi delle scampanate non ebbero diffusione nell'Ottocento neanche attraverso i soliti canali della satira politica, i tanti giornali provinciali pur sempre pronti a travalicare i limiti di una corretta e costruttiva polemica. H> Non si poteva scindere il binomio testo musica senza che le serenate per­dessero efficacia; la scampanata era una manifestazione che metteva la parola fine alla lotta elettorale e generalmente coincideva con l'estinzione delle testate; ma soprattutto, per la sua innata violenza verbale, gratuita, era foriera di disordini e perturbamenti dell'ordine e mal si conciliava con i dichiarati programmi degli uomini della sinistra, che in special modo se ne servirono. Così i maestri della satira politica in provincia, gli avellinesi Francesco Plantulli, Florestano Galasso, Vincenzo Salzano, Luigi Conforti, D>
J) Vittorio Imbriani (1840-1886) iniziò la raccolta dei testi dialettali in Irpinia e in tutto il Mezzogiorno. Importanti sono i Canti popolari delle Provincie meridionali, 1871-72 (che curò insieme a A. Casetti) e i CLXXXVIH canti popolari {canzonette, scherzi infantili, ninnenanne) di Avellino e circostanze, in // Propugnatore, Bologna, 1874. Per la prima pubblicazione si giovò, fra gli altri, dell'aiuto di Scipione Capone, fratello dell'ori. Filippo [cfr. nota 30]; per la seconda di Clelia Soldi, figlia dell'ori. Serafino [cfr. nota 40].
Scipione Capone (1825-1904) fu per molti anni sindaco di Montella e comandante la guardia nazionale per il circondario di S. Angelo de' Lombardi e consigliere provinciale. Per ulteriori notizie si veda In memoria del comm. S. C. nel primo anniversario della sua morte, Napoli, 1905.
Giulio Capone (1863-1892), figlio del precedente, si interessò di dialettologia e folklore nelle seguenti pubblicazioni: XL canti popolari inediti di Montella, Napoli, 1881 (ora Lioni, 1974); L'ortografia del dialetto napoletano, Napoli, 1884 (estr. dal Giambattista Basile, II, pp. 33-35); Noterelle etimologiche, Napoli, 1892 (estr. dal Giambattista Basile, VHI, nn. 1-3).
n) Per una panoramica sui giornali d'irpinia si vedano G. SCRINO, // giornalismo irplno (estr. da Sommimi, XXX (1957), nn. 3 e 4) e La stampa politica Irpina dal 1860 al 1825, a cura di E. ALIPANO e C. VALENTINO, Napoli, 1982.
M Francesco Plantulli (1843-1876) diresse il settimanale umoristico Le Forche Caudine, che si apriva con una lettera di adesione di Garibaldi, a testimonianza della fede politica. Il giornale bersagliò spesso M. Capozzi. Per maggiori notizie sì vedano G. VALAOARA, Un poeta garibaldino: F.P., in Corriere dell'Irplnla, III, 40 e 41 (3 e 10.10.1925); G.K.