Rassegna storica del Risorgimento
CAVALLOTTI FELICE; CRISPI FRANCESCO; HERZ CORNELIUS
anno
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1987
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pagina
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489
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LO SCANDALO DELLA DECORAZIONE HERZ
I giornali (francesi furono i primi, nel dicembre 1892, a parlare di relazioni tra Francesco Crispi e Cornelius Herz. All'epoca ogni suggerimento di rapporti con Herz non poteva che essere malevolo e, notoriamente, i Francesi non avevano del tenero per Crispi. Ma, fine 1892, un ritorno di Crispi al potere sembrava remoto, e non è verosimile che le rivelazioni giornalistiche fossero fatte ad arte per prevenirlo. Né è verosimile che esse fossero ispirate da qualche nemico politico di Crispi in Italia. Crispi non aveva ancora in mano la ricevuta Cantoni, che comprometteva Giovanni Giolitti nei suoi rapporti con la Banca Romana,1) e non poteva ancora apparire come colui che pescava nei torbidi della Banca Romana e che, quindi, andava avvertito . Pare più probabile che all'origine delle rivelazioni dei giornali francesi fosse lo stesso Herz il quale, fatto allora passare per un avventuriero senza scrupoli, aveva tutto l'interesse a sciorinare le sue altolocate relazioni e la perfetta rispettabilità dei suoi maneggi.
Crispi rispose alle rivelazioni dei giornali francesi con una intervista al Journal, nella quale ammise che Herz era andato a trovarlo a Napoli nel 1889, quand'egli era presidente del Consiglio, e lo aveva intrattenuto sulle relazioni franco-italiane. Al dire di Crispi, Herz non era venuto a lui in nome di nessuno , ma di sua propria iniziativa. Ed è notevole l'impegno con il quale Crispi esonerava così il governo francese dell'epoca, e particolarmente il Primo Ministro Charles-Louis Freycinet, della responsabilità della visita di Herz, che all'epoca successiva della intervista di Crispi col Journal non poteva che essere compromettente: un impegno che forse era anche un mvito-avvertimento a non mettere legna sul fuoco. Crispi concluse l'intervista con un ciò fu tutto (Journal, 26.12.1892).
Ma il giorno successivo l'Opinione si affrettò a smentire Crispi. Ciò non fu tutto scrisse il quotidiano della destra liberale . Ci fu il Cordone Mauriziano [a Herz] prima concesso e poi sospeso (Opinione, 27.12.1892). Non pare dubbio che la fonte dell'informazione dell'Opinione fosse Antonio di Rudinì, che era succeduto a Crispi il 9 febbraio 1891. Tra i maggiori
1) Ossia la ricevuta rilasciata dal Direttore dei Tesoro, Carlo Cantoni, a Pietro Tanlongo per denari prestati dalla Banca Romana al presidente del Consiglio Giovanni Giolitti. Tale ricevuta ed altra corrispondenza compromettente per Giolitti venne in seguito offerta da Pietro Tanlongo a Crispi in cambio di aiuti sperati per il padre Bernardo, arrestato a seguito del crack della Banca Romana. Per le vicissitudini dello scandalo della Banca Romana, di cui l'affare della decorazione Herz fu un'appendice, vedi: ELIGIO VITALE, La riforma degli istituti di emissione e gli scandali bancari in Italia, 1892-1896, voi. 1, Roma, Camera dei Deputati, Segretariato Generale, Archivio Storico, 1972.
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