Rassegna storica del Risorgimento
CAVALLOTTI FELICE; CRISPI FRANCESCO; HERZ CORNELIUS
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1987
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pagina
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500
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500 Franco Damaso Marengo
Ambasciatore d'Italia in Francia era allora Costantino Ressman. Egli era perfettamente a conoscenza dell'affare della decorazione a Herz, ed anzi aveva svolto un ruolo determinante nella revoca della concessa decorazione. Crispi si era rivolto a lui, che sostituiva temporaneamente Menabrea in congedo, perché sollecitasse da Menabrea un rapporto su Herz ai fini della concessione della decorazione. Era stato lo stesso Ressman che aveva trasmesso a Crispi il rapporto di Menabrea, sostanzialmente favorevole a Herz, sebbene con alcune cautele, accompagnandolo con una sua nota che viceversa suggeriva il rapporto di Menabrea essere sostanzialmente sfavorevole.23) Trovandosi poco dopo di passaggio a Roma e venuto a sapere dell'avvenuta concessione della decorazione ad Herz, Ressman se ne era dimostrato sfavorevolissimamente impressionato, come egli, in seguito, alla vigilia del suo richiamo, scrisse ingenuamente a Crispi (DSPP, Fase. 2230, S.F. 1). Tornato a Parigi, gli era stato chiesto di compilare un nuovo rapporto su Herz, ch'egli aveva inviato decisamente sfavorevole e che aveva determinato il Re a revocare la decorazione {Italia Reale, 18.12.1894; 11 Secolo, 23.6.1895).
Ressman era stato inviato ambasciatore a Parigi da di Rudinì per succedere al dimissionario Menabrea, ed era stata scelta assai gradita al Governo francese.24) Ressman ricambiava questa considerazione con una affezione ed ammirazione per il paese ospite, che qualcuno trovava esagerata. Farini scrisse in proposito nel suo Diario:
11 Re mi espone le ragioni del richiamo di Ressman. 11 maggiore Panizzardi, attaché militare alla legazione di Parigi, riferì che il suo collega inglese lo avvertì di non comunicare all'ambasciatore le notizie che egli gli dava, perché queste erano immediatamente dal Ressman recate a conoscenza del Governo francese. La Triplice non vedeva bene il Ressman a Parigi in questo momento. Panizzardi, chiamato dal Re, confermò... aggiungendo che in presenza di Ressman non si poteva mai censurare nessun atto francese (Farini, p. 617).
Al richiamo di Ressman, il Governo francese non nascose il suo malumore, come di qualcuno che vede partire un amico, e con ostentazione gli accordò la Grand Croix de la Légion d'Honneur. Farini commentò: Questo atto, a sfregio del provvedimento preso dal Governo italiano,
scrisse: Billot, Ambasciatore di Francia, avrebbe partecipato, il 16 dicembre 1894, ad una riunione con di Rudinì e Cavalloni ove giurarono brindando di abbattere Crispi (Fondo Palumbo-Cardella, Se. 17, Fase. 172).
23) Tutti questi documenti, ossia telegramma di Crispi a Ressman, rapporto di Menabrea su Herz, e nota di pugno di Ressman di accompagnamento dello stesso, si trovano tra le Carte Crispi (DSPP, Fase. 2230, Sf. 1). La nota di Ressman diceva: Malgrado giudizi Indubbiamente troppo benevoli, del lungo discorso il senso breve compendiasi nelle parole: diflldatevene (Ibid.),
24) Cfr. Le Figaro, 18.4.1892. Opposta dovette essere la reazione di Jacques de Reinach! Tra le Carte Crispi, vi è una lettera di de Reinach, in data 20 febbraio 1890, quando Crispi era ancora presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, ove consigliava essere importantissimo cambiare ambasciatore , ma che R. non è persona adatta (DSPP, Fase. 2230, S.F. 1).