Rassegna storica del Risorgimento

CAVALLOTTI FELICE; CRISPI FRANCESCO; HERZ CORNELIUS
anno <1987>   pagina <501>
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Lo scandalo della decorazione Herz 501
giustifica ampiamente il provvedimento stesso (Farmi, pp. 631-632).3) D'altro canto, non solo i rapporti di Ressman con Crispi, ma anche
quelli con il ministro degli Esteri, Luigi Blanc, non erano dei più cordiali.
Blanc non aveva dimenticato che era stato proprio con Ressman che
di Rudinì lo aveva sostituito nell'ambita sede di Costantinopoli {Corriere
della Sera, 7-8.1.1895).
Negli ultimi giorni del 1894 ed i primi del 1895, infuriò sulla stampa
francese una vera campagna anti-crispina. Ed è in merito significativo
quanto Giolitti, che aveva lasciato l'Italia per Berlino temendo un suo
possibile arresto, *> scrisse nelle sue Memorie:
Rimasi a Berlino circa un mese [fine 1894-inizio 1895] tenendomi assolutamente in disparite, tanto che essendosi rivolti a me dei giornalisti francesi, per avere interviste presumibilmente contro Crispi, io mi rifiutai di riceverli (Giolitti, p. 117).
Nella campagna anti-crispina si distinsero particolarmente i fogli semi-ulficiali e filo-governativi, Journal des débats e Temps. Quest'ultimo nel suo numero del 23 dicembre, asserì che il Re mirava per il momento a guadagnare tempo, ma che dopo le nozze imminenti della figlia [di Crispi], avrebbe messo Crispi alla porta. E nel successivo numero del 29 dicembre, il Temps sostenne che Rattazzi aveva avuto una qualche parte nella preparazione del plico Giolitti. Così insinuando che Crispi era ormai discreditato anche agli occhi del Re, il Temps sembrava voler esercitare pressioni sul Governo francese a rilasciare a chi di dovere i documenti anti-crispini in suo possesso.
Crispi cominciò col prendere provvedimenti contro corrispondenti di giornali francesi in Italia {Corriere della Sera, 27-28.12.1894). Indi richiamò Ressman da Parigi. Ressman era stato invitato a far cessare gli attacchi anti-crispini, ma non era riuscito nell'intento o non si era adoperato con troppo zelo. A quanto riferì II Corriere della Sera, Ressman fu addirittura accusato, nei circoli ministeriali, di aver ispirato gli attacchi contro Crispi {Corriere della Sera, 7-8.1.1895). Su alcuni fogli crispini d'assalto , quali Il Pungolo Parlamentare (8.1.1895) e il Don Marzio (9.1.1895), l'accusa fu fatta apertamente; e perfino l'ufficioso Tribuna (6.1.1895) la ventilò. Se­condo l'Arena (9.1.1895), Ressman avrebbe in ciò agito d'accordo con di Rudinì. Alessandro Guiccioli, intimo di quest'ultimo, scrisse nel suo Diario, alla data del 7 gennaio:
Qualcuno ne [del richiamo] attribuisce la causa al fatto che egli [Ressman] si sarebbe compromesso colà [a Parigi] a ricercare documenti e testimonianze a danno di Crispi per la famosa questione dell'onorificenza a Corneiius Herz (Guiccioli, p. 260).
25) Farini ripete le stesse parole davanti alla freddezza con la quale il Governo francese accettò le credeniali di colui che Crispi aveva inviato a Parigi come successore di Ressman (Farmi, p. 640).
W A seguito dello scioglimento della Camera ottenuto da Crispi, il mandato parla­mentare di Giolitti, e con esso la sua immunità dall'arresto, erano scaduti.