Rassegna storica del Risorgimento
ABRUZZO STORIA 1798-1799; REPUBBLICA NAPOLETANA 1799
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1988
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Una repubblica giacobina in Abruzzo 5
è veramente grave è che le notizie abruzzesi (affidate per lo più ai si dice) sono o del tutto false o gravemente distorte, senza che però il giornale abbia il modo di poterle correggere. Si favoleggia così, di un capomassa Cipic-chia del tutto sconosciuto 4> o di combattimenti fin nella periferia di Ascoli che non sono mai accaduti.5) 0 si dà notizia dell'arresto di Nolli,6> mai effettuato o di una pacificazione derivante dalla diffusione delle leggi aboli-tive dei feudi e del testatico effettuata da Carafa quando questi era strettamente assediato in Pescara. "0 O infine, il 1 giugno, si parla di una missione di Delfico ad Ascoli per chiedere rinforzi quando il Delfico era già fuggito da Teramo fin dal 28 aprile.8)
D'altra parte, mentre le deputazioni inviate dalle municipalità per informare della propria democratizzazione, giungevano solitamente al Governo Provvisorio in Napoli,9) per l'Abruzzo le stesse deputazioni vengono inviate al generale francese più vicino.10)
Ma perché, ci si deve chiedere, questa situazione in Abruzzo, perché questo oblio?
Gli unici che potessero inviare aiuti e rinforzi erano, non lo si dimentichi, i francesi: ebbene, Championnet subito dopo la conquista di Napoli aveva un solo scopo: raggiungere ed occupare la Sicilia dando così un colpo mortale all'Inghilterra che, appunto in Sicilia, aveva le sue basi navali più importanti.
Per far ciò egli inviò Duhesme in Puglia e Olivier in Calabria così da conquistare la parte più meridionale dell'ex-Regno e aprire la strada ad uno sbarco in Sicilia. Ma il disegno di Championnet non potè essere portato à termine, sia per le difficoltà incontrate nella conquista, specie della Calabria, sia perché, dopo il suo allontanamento da Napoli, Macdonald abbandonò del tutto il disegno di occupare la Sicilia, preoccupato solo di ritirare, pòco a poco, le sue truppe dal napoletano per portare un aiuto agli eserciti francesi che, nell'Italia settentrionale, erano chiusi nella morsa degli austro-russi.
Ecco quindi il perché della lettera di Delfico. Ed ecco anche il perché fu possibile la nascita di uno Stato autonomo nella Regione abruzzese. Autonomia rispecchiata chiaramente dall'ordinamento della nuova Repubblica. Infatti, anche formalmente, l'Abruzzo ebbe una sua Costituzione dovuta a due ufficiali francesi: Thiébault e Duhesme che cercarono in questo modo
574, del 18 maggio; 624, del 1 giugno. Sul disservizio postale vedi anche G. RIVERA, l/invasione francese in Italia e l'Abruzzo aquilano dal 1792 al 1799, Aquila, 1907, p. 99.
4) M,N p. 68.
5) M.N., p. 98.
6) M.N., p. 98. T) M.R, p. 619. M.N., p. 620.
9) M.N., p. 80.
10) Vedi ad es. la decisione del Parlamento di Gasoli di inviare due Deputati a Guardiagrele ad un ufficiale francese che vi risiedeva (in Atti, II, 1358).