Rassegna storica del Risorgimento
ABRUZZO STORIA 1798-1799; REPUBBLICA NAPOLETANA 1799
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1988
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Una repubblica giacobina in Abruzzo 17
sicuro fondamento della pubblica tranquillità . Ed aggiungeva: Alle istruzioni religiose in ogni domenica farò unire quella dei diritti dell'uomo e dei doveri del cittadino [... e] farò al mio Gregge ben intendere che l'Evangelo opponendosi alla tirannia ed al dispotismo ed analizzando l'uomo qual fu ed è, [..,] sia il vero codice del diritto naturale .
Come si vede, in Abruzzo come a Napoli, e prima ancora a Milano, a Genova, a Roma o a Venezia, il metro dei rapporti tra gerarchie cattoliche e generali francesi era sempre lo stesso: promesse ambigue da una parte e attestazioni non meno ambigue di fedeltà, dall'altra.
Il Thiébault narra, come abbiamo visto, che in quello che egli chiama progetto di costituzione , prescrisse una coccarda rossa, verde e bianca ; coccarda che solo molto più tardi e, cioè, all'incirca il 26 febbraio 1799, avrebbe dovuto essere (ma non si sa se veramente lo fu) sostituita con quella blu, gialla e rossa della Repubblica Napoletana. 7
La cosa si complica, riguardo alla bandiera, perché Duhesme, nel suo proclama del 28 dicembre, stabiliva all'articolo 13: i colori della Repubblica Napoletana sono il rosso, il celeste e il giallo . La complicazione nasce perché Duhesme, nel suo proclama, parla come se egli avesse dato vita nel dicembre 1798 ad una Repubblica Napoletana mentre Napoli era ancora in mano ai Borboni. Inoltre i colori della bandiera della Repubblica da lui delineata non sono quelli della futura bandiera napoletana.76) Infine, come ho accennato, la bandiera abruzzese se fu sostituita, lo fu solo con quella della Repubblica Napoletana e non con quella descritta da Duhesme. Ciò sarebbe avvenuto appunto verso il 26 febbraio secondo il racconto abbastanza curioso di Thiébault: La Repubblica essendo stata riconosciuta (reconnue) negli Abruzzi, la coccarda tricolore aveva rimpiazzato la coccarda bianca, rossa e verde che io avevo dato .
Il racconto, come dicevo, è abbastanza curioso e la sua interpretazione veramente difficile. Cosa ha voluto dire, infatti, il generale francese affermando che in Abruzzo la Repubblica Napoletana fu riconosciuta ? E perché proprio a quella data?
Le due domande temo, sono destinate a rimanere senza risposta: a meno che non ci si contenti di congetture senza alcun solido fondamento.
Quanto alla capitale della Repubblica Abruzzese essa fu, senza dubbio alcuno, Pescara. Questa fu scelta da Coutard come sede del Consiglio Supremo, non solo, ma anche del comando generale francese. Perché ciò?
La risposta è offerta da due brani delle memorie inedite di Giuseppe Bucciarelli riportati dal Coppa Zuccari. Il primo passo dice: I francesi,
75) Thiébault, II, 467.
76) La legge del 2 maggio 1799 (in Atti, I, 323) stabiliva, all'art. 2, che i colori dovevano essere giallo, turchino e rosso . La differenza, quindi sta non solo nei colori (celeste, invece di turchino) ma anche nella loro disposizione. Non può trarre in inganno un brano dello Januarii (Coppa Zuccari, II, 629) che, alla data del 19 dicembre 1798, racconta che i rivoltosi (tornati a Teramo) tolsero la bandiera tri colorata, cioò di color giallo rosso e turchino che rappresentava le tre repubbliche cioè la francese, la cisalpina e la napoletana : infatti al racconto non può essere data alcuna fede .poiché al 19 dicembre 1798 non esisteva ancora la Repubblica Napoletana, e d'altro canto non era stato ancora emanato il proclama di Duhesme.