Rassegna storica del Risorgimento
ABRUZZO STORIA 1798-1799; REPUBBLICA NAPOLETANA 1799
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1988
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Mario Battaglini
non appena entrati in Pescara, conobbero la di lei somma importanza, per cui la intitolarono superba e la dissero inespugnabile . <") Il secondo brano chiarisce ed illustra il primo affermando che a Pescara confluiscono tre vie: quella appellata la Flaminia e due altre strade minori, cioè la montuosa del dipartimento di Teramo e quella che fiancheggia la sinistra del fiume e segna i confini tra i tre dipartimenti di Abruzzo, di sorte che tutte codeste vie vengono a toccarsi al ponte in mezzo alla fortezza, la quale appartenendo così ad amendue le Provincie, debbono indispensabilmente transitarvi i viandanti, da qualunque delle cerniate vie vi pervengano [...] Formando essa per i due Abruzzi un sol baluardo sul mare ed una comune indistinta munizione per terra .78)
Per questo quindi Coutard, che già era comandante della piazza di Pescara, una volta nominato governatore degli Abruzzi, vi rimase e vi organizzò, accanto al comando generale francese, anche l'organo sovrano della Repubblica Abruzzese.
Concludendo, credo di aver raggiunto la prova del mio assunto e cioè che l'Abruzzo, nel 1798-1799, fu veramente una Repubblica autonoma che visse accanto a quella napoletana senza per altro, né intralciarne il cammino, né assoggettandosi ad essa.
Dal canto suo la Repubblica Napoletana ignorò la Repubblica Abruzzese che, nata prima di lei, presso a poco, nello stesso periodo doveva finire. E la ignorò non per sua colpa (come riteneva Melchiorre Delfico) ma perché, da un lato, l'insorgenza impediva e rendeva pressoché impossibile qualsiasi rapporto, e dall'altro perché, forse, il disegno militare e politico di Cham-pionnet (che mirava, come ho già detto, alla conquista della Sicilia) impedì all'esercito francese di portare all'Abruzzo quegli aiuti che avrebbero sì debellato, forse, la insorgenza, ma che avrebbero anche senza alcun dubbio, cancellato la nuova Repubblica.
Ci si deve chiedere ora a che cosa può condurre una simile ricerca nel quadro della storia sia della Repubblica Napoletana che dell'Abruzzo. Per quest'ultimo la risposta è ovvia.
L'occupazione francese, e non solo in Abruzzo, è ancora tutta da studiare e approfondirne anche solo un aspetto ha valore non soltanto per la Regione alla quale la ricerca si riferisce, ma, dati i legami evidenti che esistono fra tutte le Repubbliche giacobine, rappresenta un tentativo di completare un quadro ancora oggi, per molti aspetti, troppo confuso.
Per quanto riguarda invece la Repubblica Napoletana, la ricerca, pur appena abbozzata, serve a portare un contributo sia pure minimo, alla revisione (che ogni giorno di più si rivela ineluttabile) della storia del-l'ex-Regno di Napoli sullo scorcio del XVIII secolo.
E ciò sia perché nuovi documenti si affiancano a quelli già noti, sia perché non può, proprio alla luce di queste nuove scoperte, rimandarsi più oltre la rilettura dei documenti già acquisiti.
MARIO BATTAGLINI
77) Coppa Zuccari, II, 509. 73) Coppa Zuccarì, II, 512.