Rassegna storica del Risorgimento

DECENTRAMENTO; REGGIO CALABRIA AMMINISTRAZIONE 1861-1865
anno <1988>   pagina <20>
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Lucrezio Zàppia
lamento nazionale nonché la loro capacità d'incidere sulla vita e sullo sviluppo culturale ed economico delle popolazioni, specie delle classi su­balterne.
Sulla base di quanto abbiamo affermato, questa indagine si prefìgge di approfondire tali temi nella prima fase di governo dell'amministra­zione unitaria (quella regolata dalla legge del 23 ottobre 1859), per l'area di una provincia periferica del Meridione Reggio di Calabria ove l'argomento in esame appare da sempre al centro dell'opinione pubblica, come può rilevarsi dalle fonti manoscritte e a stampa e soprattutto at­traverso i giornali locali che di questi problemi fecero sempre il fulcro della loro attenzione.
Ne deriva uno studio2) condotto su documenti inediti o, se editi, fin qui non utilizzati, della classe dirigente locale, di una borghesia molto impegnata in campo amministrativo visto come supporto di quello socie-economico che, da posizioni in maggioranza moderate, esprime un punto di vista in gran parte originale, spesso in contrasto con le direttive ufficiali per cui dagli stessi prefetti viene tacciata di opposizione costituzionale. Di essa si colgono gli aspetti e le suggestioni culturali che furono alla base della sua formazione ideologica, tenendo presenti i percorsi: i rapporti con gli ambienti esterni, le eventuali devianze e le contraddizioni espresse nella prassi amministrativa sia in relazione all'azione politica sia ai pro­blemi più propriamente tecnici.
Solo nel 1817, in stretto rapporto col governo, la classe dirigente reg­gina, dopo infinite pressioni, aveva ottenuto l'avvio a quel processo di riunificazione e di ristrutturazione delle funzioni politiche già disperse nelle maglie del tessuto sociale disgregato e tradizionalista dell'estremo territorio Calabro che dava vita alila nuova provincia: la Calabria Ultra Prima. Una piccola provincia di terza classe, con tre distretti, ven­tidue circondari e con 104 Comuni; governata da un Intendente, con due Sottintendenti, coadiuvato da tre Consiglieri d'Intendenza e rappresen­tata da un Consiglio provinciale di quindici membri oltre al Presidente, tutti di nomina regia.
Nell'economia del presente lavoro, tale accenno non intende proporre per questa fase storica problemi di carattere funzionale o di ordine poli­tico; si vuole solo sottolineare come, non a caso, sulla base della multi­forme tradizione illuministica, matrice di ogni fermento liberale, si fosse innestata a Reggio una cultura amministrativa che fu poi alla base della stessa istituzione della provincia. Ad esse non furono estranee né i sistemi di attuazione di disposizioni legislative da parte degli stessi funzionari governativi più. prestigiosi quali Nicola Santangelo, l'organizzatore e primo intendente della provincia, e Roberto Betti, che la resse dal 1833 al 1845 con competenza e liberalità, né le suggestioni ideologiche che maturarono le esperienze del 1820, del 1847 e del 1848.
Tale cultura si nutrì d'informazione dottrinaria giuridica ed econo-
2) Tale studio apparirà, maggiormente approfondito e corredato di più ampia docu­mentazione, nel volume, di prossima pubblicazione, che comprenderà da mia Tesi di Dottorato di ricerca, di cui questo articolo è uno stralcio.