Rassegna storica del Risorgimento
DECENTRAMENTO; REGGIO CALABRIA AMMINISTRAZIONE 1861-1865
anno
<
1988
>
pagina
<
21
>
Reggio Calabria e il decentramento 21
mica di raggio europeo, e questo coinvolse in ogni tempo nell'impegno amministrativo le personalità di maggior rilievo sul piano locale da Girolamo Arcovito a Bruno Rossi.
Fin da principio la separazione tra vita politica e società civile si palesò come rapporto dialettico che, nel definire le specificità dello Stato, tentava di chiarirne le connessioni di funzionalità anche in relazione alla particolare situazione socio-economica del reggino; mentre nella logica e nella prassi dei rapporti di potere tra la capitale e la provincia, tra la città-capoluogo ed il territorio amministrato si esprimeranno, nel tempo con maggior chiarezza, le esigenze di quella borghesia in ascesa che troverà il suo ruolo proprio nello svolgimento di funzioni amministrative.
Va quindi sottolineato che neppure la presenza d'intendenti, quali Amilcare Corrado o Gaetano Cammarota,3> impedì che si propagassero fino a Reggio influenze culturali che, pur spesso mediate dalla emigrazione politica, fungente da canale di trasmissione, provenivano da un'Europa dinamica e da regioni più progredite e più vive come Francia, Inghilterra, Belgio, in Italia, Toscana, Emilia, Liguria e Piemonte.
Questa cultura stimolerà la crescita dell'opinione pubblica liberale ed in alcuni periodi servirà a determinare il consenso intorno alle amministrazioni locali, momenti di volontà popolare anche se limitata ad alcuni ceti, ed in particolare intorno all'istituto provinciale, espressione qualificata dell'intero territorio, che a Reggio ha sempre un peso rilevante, e ai suoi membri; mentre alimenterà il dissenso per le scelte governative autoritarie ed accentrate.
Da qui la nascita di una stampa periodica, spesso organo ufficioso delle stesse amministrazioni che furono sempre di maggioranza moderata che, però, dibatterà sulla politica amministrativa del governo. Da essa, più che da altre fonti, possiamo coglierne il processo ideologico, dal più antico La Fata Morgana, primo periodico calabrese e reggino (1838-1844) che promuoveva da Reggio l'operazione culturale di un recupero delle tradizioni e di sviluppo di civiltà e di progresso, innestandola sulla giovane struttura amministrativa locale: la Provincia; a L'Amico della Libertà che nel 1860, sulla scorta del dibattito presente nell'Emilia, chiarirà i motivi culturali che erano alla base del contrasto tra l'Amniinistra-zione municipale di Reggio e il governo garibaldino ; a La Fata Morgana, edizione 1861-1862, che commentando le varie proposte di riforma amministrativa sottolineerà quale danno derivasse alle popolazioni meridionali dalla diffidenza governativa verso l'autonomia locale; al coevo II Corriere di Calabria (1861) che, in polemica con la classe dirigente reggina, tenterà di diffondere nella provincia il punto di vista democratico, gestendo da Napoli un programma di opposizione governativa, basata su schemi generali. Né tale interesse verrà meno nei settori cattolici, come testimoniano le polemiche dell'Albo bibliografico-religioso-tetterarìo (1862),
3) Sulla politica reazionaria dei due intendenti (il Cammarota era incaricato dell'ufficio, cioè facente funzione), v. VITTORIO VISALU, Lotta e martirio del popolo calabrese, (I847''48), Catanzaro, 1928; e / Calabresi nel Risorgimento italiano, voli. 2, Torino, 1893. CARLO GUARNA LOGOTETA, Tre lustri di storia patria {1846-1860), Reggio C, 1957 (pubblicate postuma).