Rassegna storica del Risorgimento
DECENTRAMENTO; REGGIO CALABRIA AMMINISTRAZIONE 1861-1865
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1988
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Reggio Calabria e il decentramento
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Per il problema del brigantaggio l'attacco appare più diretto, teso non solo a cogliere i termini della questione ma a puntualizzare polemicamente le aree interessate al fenomeno.
In relazione alla smentita che ci fossero briganti sulle montagne di Montalto, apparsa su La Fata Morgana, ironicamente si commenta: se l'ha fatto per mostrare che in quella provincia non siasi intromesso il germe della reazione e del brigantaggio, ciò sarebbe un voler tradire la verità e sconoscere i fatti; se poi l'ha detto nel senso di rassicurare gli abitanti della città di Reggio affinché non si allarmassero, ed allora non si faccia d'uopo di farne un'inserzione sul giornaletto [...] Che se la provincia di Reggio non trovasi nella deplorevole posizione delle Provincie sorelle, specialmente di Catanzaro, non per questo può dirsi esente {come noi di tutto cuore le avremmo augurato) dalla pressione del brigantaggio reazionario .8)
L'animosità e la speciosità degli argomenti, come abbiamo detto, furono con molta probabilità alla base del mancato consenso reggino alla stessa diffusione del giornale.
I riferimenti a La Fata Morgana che troviamo ne II Corriere di Calabria ci consentono di colmare in buona parte il vuoto prodotto dalla perdita del primo semestre di quel giornale e ci danno l'opportunità di cogliere una delle fasi più delicate del processo ideologico della classe dirigente in esame che nel periodico stesso ebbe il suo più importante portavoce.
Nato a Reggio il 13 (?) giugno 1861, con scadenza bisettimanale, col sottotitolo Giornale del Circolo popolare nazionale, poi, dal giugno 1862, mutato in Giornale dei Circoli della Prima Calabria Ulteriore, si presentava quale organo dell'omonimo circolo politico che già da tempo si era costituito a Reggio in seguito alle sollecitazioni svolte dalla Commissione orga-natrice del Circolo popolare nazionale di Napoli,
II rinvenimento della lettera circolare, a stampa, della Commissione napoletana, datata a mano, 1860, s.m,, sul cui retro c'è una nota contabile, manoscritta, certamente un appunto, relativa alle somme esatte dai 15 soci del circolo reggino, datata 1 dicembre 1860 e indirizzata a Casimiro De Lieto, Stretto di Ginevra (Napoli?), nonché di un esemplare, a stampa, dello Statuto del circolo napoletano, datato Napoli, 6 dicembre 1860, ci consentono di sottolineare l'indubbio collegamento esistente tra il circolo reggino e quello napoletano, circoli moderati, non democratici, come qualche studioso sostiene,9) la cui connotazione politica è rilevabile sia dalla loro stessa intestazione, che richiama nel nome gli antichi circoli moderati del 1848, di cui, come si sa, il più prestigioso era stato quello operante a Roma, fedele ai
S) Rubrìca: Gazzettino delle Calabrie, in II Corriere di Calabria, ck., Napoli, 28-VLM861, n. 57.
9) Democratici li definisce ALFONSO SCIROCCO, in Democrazia e Socialismo a Napoli dopo l'Unità (1860-1878), Napoli, 1973, p. 52, che tra l'altro vede il Circolo reggino come l'unica associazione sorta per iniziativa locale in: Associazioni democratiche e Società operale nel Mezzogiorno, dal 1860 ad Aspromonte, in Archivio Storico per le Province Napoletane da ora in poi A.S.P.N. , IH serie, voi. V, Napoli, 1957, p. 429,