Rassegna storica del Risorgimento

DECENTRAMENTO; REGGIO CALABRIA AMMINISTRAZIONE 1861-1865
anno <1988>   pagina <30>
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30 Lucrezia Zàppia
elettorali della provincia1 che i risultati non appaiono frutto di un'elaborata strategia politica, quanto piuttosto il prodotto di un'azione clientelare, ,7> mentre una certa impostazione sembra evidenziarsi, sempre attraverso i risultati, nelle elezioni amministrative, specie nel capoluogo.18)
Nel maggio 1861, il Circolo mostrava, attraverso i suoi iscritti, di aver maturato scelte politiche meglio definite ed un piano operativo che presto avrebbe dato vita ad un proprio organo di stampa (La Fata Morgana).
Intorno ad esso apparivano raccolte le forze liberali della tradizione della città, di quell'arco ideologico che dai più incerto costituzionalismo di marca borbonica si proiettava oltre la conciliante visione cattolico-liberale, fino a coinvolgere progressisti e perfino radicali, ostili tutti alla nuova cultura venuta d'oltralpe che, nelle direttive del governo centrale, mostrava già i segni dell'egemonia. Ma c'era anche un atteggiamento intel­lettuale di fondo, che caratterizzava questo schieramento politico, una netta linea di demarcazione rispetto ai gruppi reazionari, sostenitori della restau­razione borbonica. Nella consapevolezza del persistere nella stessa provincia della situazione di emergenza, sia per i moti reazionari, sia per le difficoltà connesse ai processi di organizzazione dello Stato unitario, gli iscritti inten­devano assumere la funzione che loro competeva come ceto intellettuale, quella di responsabile guida della società; in rapporto ai compiti concreti e specifici, pretendevano quel ruolo che l'eccessiva politicizzazione della vita comunitaria sembrava voler loro negare.
Ricordiamo che nel Circolo si esprimeva un ceto socialmente omogeneo e compatto che non rinunciava all'ambizione di prestigio, di carriera e di guadagno.
Con una ricerca d'archivio, abbiamo potuto individuare la professione di gran parte dei soci, 19> per cui possiamo arguire come gli stessi interessi rappresentati giocassero in favore di un'organizzazione statuale che desse spazio alle forze locali: esse in campo economico erano già presenti sul libero mercato nazionale ed internazionale e le nuove leggi dovevano loro permettere di reggere la concorrenza senza gli impacci propri di una buro­crazia centralizzata, come sotto il passato regime.
Così il più qualificato liberalismo passava attraverso il discentra­mento amministrativo, e non vi era dubbio che l'articolazione e la funzio­nalità dei servizi periferici dovessero essere la principale cura degli ammi­nistratori locali che dovevano coordinare la loro opera con quella svolta dai deputati nazionali.
W) I Collegi erano: Bagnerà, Caulonia, Cittanova, Gerace, Melilo Porto Salvo, Palmi e Reggio.
rt) Tutti i candidati, anche quelli governativi (Piria e Marvasi) appaiono legati all'ambiente del Collegio prescelto attraverso rapporti familiari (Marvasi, Crea, Piria), professionali (Stefano e Pietro Romeo, Zerbi, Muratori) o patrimoniali (Piùtino, Carafa).
W> A.S.R.C., Gabinetto Prefettura: Sindaci, Fondo 34 e Inventario 13, Amministrazioni Comunali: Elenco Consiglieri comunali e della Giunta di Reggio C.
19) Sono riuscita ad individuare le professioni di 154 su 240 iscritti. Tra questi risultano 60 commercianti, in maggior parte con magazzino, 5 imprenditori, 1 banchiere, IO artigiani con negozio, 45 professionisti, 8 impiegati di grado elevato (1 solo è subalterno al Comune) e 24 proprietari.