Rassegna storica del Risorgimento
DECENTRAMENTO; REGGIO CALABRIA AMMINISTRAZIONE 1861-1865
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1988
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Reggio Calabria e il decentramento 31
H maggior concorso degli amministrati non doveva quindi disperdersi e neutralizzarsi proprio negli uffici in cui doveva essere, invece, preso in considerazione, perché i più liberali provvedimenti legislativi vengono vanificati quando incappano nei congegni della macchina burocratica.
Il momento e la problematica all'esame del mondo politico non potevano essere più congeniali alla tradizione reggina , a quella cultura amministrativa, che da più angolazioni tornerà ad esprimersi dalle pagine della rediviva Fata Morgana"2 riannodando su nuove basi le fila dell'antico discorso dell'organizzazione del paese. Non a caso la datazione annuale sarà correlata all'antica: 1861, a.V.
Sarà stimolata così la formazione di un'opinione pubblica con un programma che legherà la struttura associativa e l'impresa giornalistica alle nuove funzioni degli istituti amministrativi locali, e soprattutto a quello provinciale, massimo organo rappresentativo su base elettiva.
Principali temi del periodico saranno l'organizzazione periferica dello Stato; l'articolazione dei servizi; il potere governativo e deliberativo nel rapporto tra lo Stato e gli Enti autarchici; i rapporti tra lo Stato e la società civile; ma accanto agli articoli di commento alle nuove norme sulla tassa di registro e bollo, sulle privative dei sali e tabacchi, sugli istituti privati d'istruzione, sulla situazione sanitaria, avremo il rapporto tra Provincia e Comuni.
In tal modo nel Circolo e sulla stampa si esprimeranno tesi di forte richiamo, su cui già si misurava l'opinione pubblica nazionale, sollecitata a ciò dal dibattito parlamentare, dibattito attentamente seguito nel Circolo reggino anche attraverso l'esame degli Atti parlamentari, inviati dai deputati Pietro Romeo e Agostino Plutino.21)
La latente diffidenza governativa verso il decentramento e verso l'autonomia amministrativa faceva però cadere i progetti di riforma della legge provinciale e comunale del '59, che pure da tempo erano richiesti da vasti settori della cultura liberale in tutta la penisola. Nel 1861 il tema era tornato al centro del dibattito politico allorché dalla stampa venivano resi noti i risultati dei lavori e le proposte conclusive della Commissione legislativa, creata a Torino presso il Consiglio di Stato il 24 giugno 1860. A tale commissione, come si sa, aveva dato un indirizzo più liberale la presidenza Farini (agosto 1860), che non voleva far pesare i vincoli della centralità ed in qualche modo intendeva soddisfare alle condizioni naturali e storiche con cui le varie province si venivano man mano congiungendo.
La volontà di accentrare nell'ordine politico ed emancipare nell'ordine amministrativo tutte le parti dello Stato era pure alla base del disegno governativo che aveva portato alla legge del '59. Ma tale legge che, all'art. 1, stabiliva la divisione del Regno in Province, Circondari, Mandamenti e Comuni nel compito di circoscrivere le diverse funzioni dell'organismo che era
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20) Su La Fata Morgana (1838-1844) v. LUCREZIA ZAPPIA, La Fata Morgana e i moderati reggini, in A.S.P.N., HI serie, voi. XVII, Napoli, 1978, pp. 309-357.
21) p. Pellicano a Genuno amico, Reggio, 5-XW-1861, in AJS.R.C, Fondo Plutino, cit.