Rassegna storica del Risorgimento

DECENTRAMENTO; REGGIO CALABRIA AMMINISTRAZIONE 1861-1865
anno <1988>   pagina <44>
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Lucrezia Zappici
gruppi professionali su cui. far prosperare la clientela governativa.47)
Ne usciva rinvigorito il fenomeno dell'isolamento comunale, frutto di una spietata concorrenza tra zone povere, che pilotato dall'alto, già nel passato aveva mostrato i suoi tristi effetti, specie nei periodi di rivolgi­mento politico, quando il notabilato dei municipi, in assenza di un efficiente ènte intermedio che garantisse un'organica politica del territorio, vedeva soddisfatte le sue ambizioni dal centro (capitale dello Stato), ottenendo in cambio della fedeltà al regime, variazioni amministrative (sedi comunali o circoscrizionali) e privilegi tributari.
Allo stesso tempo la classe dirigente provinciale prendeva atto che, senza un canale culturale, non era possibile neppure realizzare la necessaria aggregazione intorno alla città-capoluogo. Ogni progetto, prodotto su un piano diverso da quello comunale, sarà ancora inteso come imposizione. Ad ogni nuovo tributo l'insofferenza delle popolazioni si torcerà contro l'Ente intermedio; il medesimo spirito animerà i numerosi ricorsi al Prefetto contro i disposti della Deputazione provinciale (v. il lungo contenzioso col Municipio di Reggio che per le somme pretese, in contestazione colle spet­tanze della stessa Provincia, avanzava reclamo al re).48) Invano sui verbali della Deputazione si troveranno delle notazioni, giustificative del proprio operato. 49>
Rimarrà nel tempo inalterato il quadro delle condizioni morali della provincia, che nella seduta del 26 settembre 1862, lo stesso prefetto Cornerò aveva delineato come prodotto d'incultura.
Se alcuni Municipi ancora nel 1863 interpretavano male le disposizioni legislative intorno alle operazioni elettorali, per cui la revisione annuale delle liste costituiva un serio problema, se ancora gravi carenze presen­tavano le redazioni dei bilanci, ciò succedeva a parere del Cornerò perché essi: fatto un fascio degli interessi locali coi generali dello Stato, stimarono poter tutto governare con uguale arbitrio . In tal caso, valido rimedio era provocare dal governo centrale lo scioglimento dei Consigli stessi. Nel 1863 ne saranno sciolti ben 13! 51>
Tutto questo chiarisce come lo Stato, valendosi solo dei suoi strumenti coercitivi, fosse nella totale impossibilità di trasformare a Reggio il localismo in un sistema organico, in una struttura che potesse avvalersi dell'impegno
n II CORNERÒ nei Rapporti (periodici) al Ministero dell'Interno sullo spirito pubblico, il 31-111-62 scrive che tale spirito vadasi più modificando in senso governativo e l'uopra dell'autorità si scuopre più rispettosa ; il 1-V1I-1863, rilevando nella popolazione reggina uno spirito d'opposizione che la fa essere ripugnante se non disobbediente ad ogni provve­dimento governativo... sottolinea che i benefici che il governo spande non potranno non Ingenerare la gratitudine , A .-S.R.C., inv. 34 cit., Gabinetto Prefettura, Spirito pubblico.
**> V", corrispondenza aprile-dicembre 1863, in A.S.R.C., inv. 6, Amministrazione provinciale, f. 91, fase. 53; e inv. 42, Real Liceo, f. 18, fase. 53.
*) A.S.R.C., inv. 6, ott., f. 91, fase. 53.
50) Relazione del Prefetto, funzionante da Commissario del Re, in Atti dei Consiglio provinciate di Calabria Ultra Prima, Reggio, 1863, pp. 9-11.
SD I Comuni sono; Alessio, Cosolcto, Bova, S. Giuseppe, Roccaforte, Rizziconi, Pedavoli, Citiannova. Sinopoli, Rosarno, Galatro, Piati e S. Luca.