Rassegna storica del Risorgimento

DECENTRAMENTO; REGGIO CALABRIA AMMINISTRAZIONE 1861-1865
anno <1988>   pagina <46>
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Lucrezia Zàppia
giurisdizione della metropolia reggina, ma le aggregazioni ivi stabilite furono fatte a discapito di un più efficiente assetto delle diocesi stesse, ai cui bisogni si sarebbe potuto sopperire con un maggior approfondimento delle necessità locali.55)
Poste in piccoli centri montani, raggiungibili per malagevoli vie di comunicazione, le diocesi del reggino, attraverso insufficienti mense vesco­vili,56) dovevano far fronte alle gravi difficoltà materiali cui il precario stato dei luoghi di culto (ancora negli anni '50 non erano state sanate le rovine dei sismi del 1783 e 1841), dei seminari e dell'apparato caritativo assistenziale le poneva. Né in migliori condizioni era l'archidiocesi di Reggio.57)
Pur sulla base di scarse e frammentarie fonti documentarie58) è pos­sibile rilevare alcuni dati sulle diocesi reggine e sulla condizione del clero.
Tali dati, anche se per le quattro diocesi non si riferiscono ai medesimi anni (per questo settore infatti non intendiamo completamente esaurita la nostra ricerca), a nostro giudizio, costituiscono già una base sufficiente ad indicare un più realistico quadro della situazione ecclesiastica nel periodo in esame, tale da permetterci un rapporto significativo con lo strumento giornalistico con cui la Chiesa locale faceva valere le sue posizioni, riven­dicando insieme con il suo status, il suo insopprimibile ruolo di guida della società civile.
Dalle notizie finora raccolte sui seminari, sul numero dei chierici, sui conventi, sul numero dei religiosi, sul numero e lo stato delle chiese e delle parrocchie, sull'entità delle mense vescovili, delle rendite delle opere pie e dei conventi prima delle leggi unitarie eversive, sul numero degli ecclesiastici secolari operanti nella provincia, possiamo arguire come la Chiesa nella Calabria Ultra Prima fosse un'istituzione non ricca, con una rada presenza economica giacché non omogenea sul territorio, e pertanto
55) PADRE FRANCESCO RUSSO, in Storia dell'Archiodicesi di Reggio Calabria, Napoli, 1963-65, voi. II, p. 308.
5 I dati, finora raccolti, concordano su 2900 ducati per Bova e 3000 ducati ciascuna per Oppido e Gerace.
57) La Mensa arcivescovile di Reggio era di 12000 ducati.
58) Le fonti fin qui utilizzate sono: Archivio segreto Vaticano, S. Congregationis Concila relationes (per gli anni e le diocesi in oggetto); A.S,R.C, Fondo prefettura: perso­nale ecclesiastico, inv. 34; Real Collegio, inv. 42; Prefettura: Opere pie. Archivio Centrale dello Stato, Ministero Interno: Culto, Vescovi; Biografie; Fondo Ministero pubblica istruzione, ì giornali reggini citati. Oltre alile opere generali fondamentali, i testi di: BENEDETTO MAR­ZOLLA, Atlante geografico-storico, statistico del Regno delle due Sicilie, Napoli, 1846; C. GUARNA LOGOTETA, Notizie cronistoriche di Reggio Calabria dal 1747 al 1847, Reggio, 1891, e Tre lustri di storia patria 1846-1860, cit. G.R. RASO, Quadro statistico dei distretti di Palmi e Gerace nella Prima Calabria Ultra, Napoli, 1843; VITO CAPIALBI, La continuazione all'Italia sacra dell'Ughelli per i vescovadi di Calabria dal 1700 al 1853, in Archivio storico della Calabria, a. I, 1912-13; A. DE LORENZO, Un terzo manipolo di monografie reggine e calabresi, Siena, 1899; P. F, Russo, Storia dell'Archidiocesi ecc., cit.; M. MARIOTTI, Forme di collaborazione tra vescovi e laici in Calabria negli ultimi cento anni, Padova, 1869; A. MONTICONE, / vescovi meridionali, 1861-1878, in Atti del quarto convegno di Storia della Chiesa, La MendoJa, 31-VII1/5-JX. Milano, 1973, p. 71 sgg.; L. Izzo, La popolazione calabrese nel secolo XIX. Demografia ed economia, Napoli, 1865; P. BORZOMATI, Aspetti religiosi e storia del movimento cattolico in Calabria 1860-1919, Roma, 1970.