Rassegna storica del Risorgimento
DECENTRAMENTO; REGGIO CALABRIA AMMINISTRAZIONE 1861-1865
anno
<
1988
>
pagina
<
48
>
48
Lucrezia Zàppia
visione cattolico-liberale, attraverso la lettura delle opere del Gioberti, si chiarirà per molti sacerdoti della provincia l'esigenza di sostanziare gli ideali politico-sociali dell'area borghese di motivi religiosi, con un cattolicesimo rinnovato dalla libertà, il che caratterizzerà la loro azione politica nei moti del '47 e del *48.
Ma nel corso degli stessi anni, l'ansia di uno stile di vita più consono allo stato religioso permeava anche gli animi di coloro che erano all'apice della gerarchia ecclesiastica locale. Il nuovo impegno dottrinale, determinato dalla consapevolezza dell'abbassamento degli indici di moralità e di religiosità dell'ambiente cattolico della provincia, specie dei seminari causa scatenante di un pur lento processo di distacco dalla morale e dalle pratiche liturgiche di parte della popolazione veniva sollecitato anche dagli organi superiori preposti dalla Santa Sede al controllo dell'azione diocesana come la Congregazione del Concilio. Ne sono prova le annotazioni inserite a margine alle relazioni ad limino, dell'archidiocesi di Reggio (Rheginen). Fu così rivista tutta la linea pastorale che darà i suoi frutti intorno agli anni '40, con la cUminuzione del numero dei membri dei Capitoli delle Cattedrali, coll'aumento del numero delle parrocchie, nonché con l'accentuazione dell'impegno rurale della Chiesa, sia nelle opere di culto sia con la creazione di pie istituzioni.
Nel clima di rinnovato fervore ecclesiale anche i settori intransigenti, legati alla gerarchia, furono permeati da suggestioni rosminiane e giober-tiane di prima maniera, che s'innestarono sulla dominante corrente del neotomismo, nell'accettazione dell'alleanza della religione con la scienza.
Il mito del neo-guelfismo favorirà anche a Reggio la rottura di questi ambienti con le forze sanfediste.
Dopo il '46 sul settore intransigente influiranno l'eccitazione del riformismo pontificio e la svolta costituzionale del papato. Ma sullo stesso settore peserà in modo determinante l'allocuzione del 29 aprile '48 che anche a Reggio ne segnerà il distacco dall'ambiente cattolico liberale con cui nel passato era stata avanzata la collaborazione attraverso le pagine de La Fata Morgana.61)
E con la netta ripresa del fronte reazionario, anche contro i cattolici intransigenti si impianteranno processi e si determineranno ostracismi: l'impegno di rinnovamento ecclesiale non sarà esente dall'accusa di liberalismo. Ricordiamo ad es. gli Atti processuali presso la Gran Corte Criminale di Reggio contro alcuni sacerdoti accusati di cospirazione contro il governo, nel 1848; nella Nota dei reazionari di Reggio 1847-'48 stilata dai rivoluzionari, compaiono gli stessi nomi.62)
Il merito di riportare gli intransigenti nell'alveo della politica ecclesia-
) Archivio Segreto Vaticano, S. Congregationis Concila relationes, cit., Rheginen, b. 685, b.
6l> Interessante appare a proposito l'articolo di F. CAPRÌ, // vecchio ed il nuovo liberalismo, in L'Albo bibliografico-rellgioso-letterario, Reggio, 15-V1I-62; la collaborazione con La Fata Morgana era stata attuata negli anni 1838-44.
tf> Nota de* reazionari di Reggio 1847-'48, in A.S.R.C., Pondo Plutino, cit.