Rassegna storica del Risorgimento
AGOSTINIANI ALGHERO; ARCHIVIO DI STATO DI SASSARI FONDO CORPORA
anno
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1988
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pagina
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57
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Vita quotidiana nei conventi 57
fortunatamente gratificato da incontri, talora fortuiti, con carte che, mai monotone o uguali l'una all'altra, risultano qualche volta addirittura sorprendenti. È il caso dei documenti sul cui contenuto fra breve mi dilungherò.
Si tratta, rispettivamente, di un registro di amministrazione del Convento dei Cappuccini di Ozieri, ove vengono riportate le entrate e le uscite del Convento, dal 6 maggio 1840 al 26 maggio 1855, e di altro, analogo, del Convento degli Agostiniani di Alghero, aa. 1853/1855, reg. 4/H.*>
I dati offerti attengono agli argomenti più disparati: il ricorrere di certi nominativi permette di effettuare un agevole conteggio dell'entità numerica *> degli appartenenti al convento, mentre la ripartizione delle spese in: alimentari, medicinali, di cancelleria, religiose, artigianali, di carità, di abbigliamento, salari agli operai esterni, di trasporto, offre una panoramica estremamente interessante sui modi di vita all'interno del convento, ma, evidentemente, anche sull'andamento dell'economia in genere: inoltre Tesarne analitico di ognuna di tali voci ed il suo raffronto con altre analoghe di pari epoca ma di località diverse (e viceversa) offrono un indiscutibile ulteriore campo di indagine ampliabile oltretutto a piacimento.
Indicazioni più precise si impongono a questo punto. Il Convento effettuò in una giornata6) spese globali per circa L. 10 dell'epoca7) ripartite in: acquisti per caffè, baccalà, piatti, un crivello, ampolline di cristallo, zucchero, cavalli per andare a Sassari, cera; nello stesso mese, in altre giornate, gli acquisti sono quanto mai variegati: carta, acquavite, uova, latte, lumache marine, pesce, carne, funi, ferri ai cavalli, olio, giornate di lavoro per tirare palme e per relattiva indoratura etc.
In altri periodi, a seconda delle stagioni evidentemente, ma anche a seconda dell'andamento dei raccolti, compaiono spese per: castagne, crusca, cipolle, finocchi, lattughe, carciofi, rosolio, vino, limoni, rarissimamente prosciutto, una volta alla settimana (e neppure!) la carne, ma sorpresa!,
4) Mi permetto di insistere sulla circostanza che tali registri non hanno, almeno per noi, un contenuto eccezionale e che i dati sui quali mi soffermerò possono essere quasi alla pari ricavabili, evidentemente per epoche e località diverse, dalle altre decine di registri analoghi.
5> In mancanza di altri dati, mentre il rapporto tra questi e la relativa spesa complessiva giornaliera, permette di stabilire, con una certa verosimiglianza, la spesa media prò capite.
*) Mese di febbraio 1845, giorno 3: registro di Ozieri e. 55 v.
7) La lira sarda, suddivisa in 20 soldi e 12 danari, continuò ad essere usata nell'isola, ancora molto tempo dopo l'emanazione dell'editto 26 novembre 1842, come 1 registri analizzati testimoniano chiaramente. Viene tuttavia utilizzato e con una certa continuità a partire dal 1845, il rapporto con le altre monete circolanti, particolarmente con il reale, pari a 4 soldi, e con i centesimi, raramente con i Cagliaresi. Nel 1855 tuttavia, anno in cui termina il registro, i conti totali e le parifiche tra entrate ed uscite sono esclusivamente riportate in lire sarde.
Per una bibliografia, limitata, ma esauriente, vedere: BOSCOLO, BULFERETTI, DEL PIANO, Profilo storico ed economico della Sardegna, Padova, 1962; R. DE MATTIA, L'unificazione monetaria italiana. Torino, 1959; F. LODDO CANBPA, La Sardegna dal 1831 al 1870, O.R.U.C., anno accademico 1956-57; A. MARTINI, Manuale di Metrologia, Roma, 1976; PILLITO, Dizionario del linguaggio archivistico in Sardegna, Cagliari, 1886.