Rassegna storica del Risorgimento
AGOSTINIANI ALGHERO; ARCHIVIO DI STATO DI SASSARI FONDO CORPORA
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Libri e periodici
memoria, ma anche degli allievi di Bovio e di Pantaleoni, che avrebbero dato vita al sindacalismo rivoluzionario, non c'è quasi affatto, rispetto a quella post borbonica, consor-tesca e garibaldina.
E si tratta allora di una Napoli dimidiata, interessante ma prevedibile, che poco può dire allo studioso del costume e pochissimo allo storico tout court.
RAFFAELE COLAPIETRA
ANTONIO CARDINI, Guida bibliografica agli scritti di Antonio De Viti De Marco (Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Roma, Istituto di Economia e Finanza, Studi di Finanza Pubblica, 22); Roma, Iacelli, 1986, in 8, pp. 103. S.p.
Il giovane e valoroso allievo del Vivarelli, della cui solida opera biografica ed interpretativa su De Viti si è già dato conto su queste pagine medesime, la integra oggi sostanzialmente con uno strumento prezioso di ricerca e di lavoro, alla cui elaborazione nessuno era abilitato meglio di lui, ma che egli rende singolarmente agile e vivace grazie all'asciutta essenzialità delle schede, che rendono in modo lucidissimo il contenuto delle 394 voci raccolte nella bibliografia.
Non vi sono in quest'ultima, s'intende, vere e proprie scoperte, specie dopo, appunto, la sistemazione dell'argomento che così di recente è stata realizzata dall'A. Tuttavia, il semplice ordinamento cronologico riesce a fornire spunti, a suggerire collegamenti, che allo studioso del periodo possono risultare stimolanti anche al di là della singola personalità del De Viti. Così ad esempio, l'esordio sul Giornale degli economisti nell'agosto 1890, definendo fin dal titolo fallace la prospettiva di una riduzione ad otto ore della giornata lavorativa mediante una legislazione internazionale limitatrice (sic!) del lavoro , non soltanto prende le distanze da una convergenza tra il nuovo Kaiser ed i nuovi internazionalisti che aveva messo a rumore l'intera Europa, connessa, come appariva, non soltanto cronologicamente, col licenziamento di Bismarck, ma squalifica a priori la Rerum novarum e l'intero movimento di cattolicesimo sociale che le è dietro, tenendo fermo ad una anglomania che guarda sempre a Gladstone preferibilmente che non ai tories e che si collega quindi agevolmente a certi aspetti liberaldemocraLiei del radicalismo contemporaneo.
E lo stesso dicasi per i costanti chiaroscuri polemici nei confronti di Luzzatti e di Sonnino, più risentiti, comunque, con le ambiguità del primo che non col franco e rigoroso conservatorismo dell'altro, per la prontissima sensibilità, già nel maggio 1892, alla presentazione del primo ministero Giolitti, al problema bancario ed alla sua centralità per il rinnovamento economico nazionale, non sanato certo dalla creazione della Banca d'Italia, che egli avrebbe voluto con lungimiranza banca unica di emissione, per lo stesso abbaglio del rinnovamento liberale che nelle elezioni generali del marzo 1897, al pari di Cavallotti, gli fa appoggiare incondizionatamente Di Rudinì, pur di conseguire il porro unum di sbaragliare il crispismo.
Non a caso, nel settembre 1897, è soltanto a Merlino che il Nostro dedica la sua attenzione nell'ambito del dibattito sul revisionismo socialista (e l'attenzione è anche per i risvolti libertari del terrorismo anarchico), non a caso il programma liberale con tutte le sue storture e deviazioni, specie nel Mezzogiorno, costituisce sempre per lui la forza e la novità di Giolitti, fino lilla veemente polemica con Colajanni, che è anche un'Interpretazione del difficile rapporto tra il Mezzogiorno e l'uomo di Dronero in chiave di liberazione delle forze economiche locali fino alle soglie di un autentico self-government.
Da ciò i frequenti interventi mW'Avantll dì Ferri, il nesso tra liberismo e suffragio universale che apre la strada a Salvemini, la ferma opposizione alle convenzioni marittime ed al monopolio assicurativo.
Ma forse gli stimoli maggiori vengono dalla collaborazione a // Popolo di Gaetano Pazientala, H settimanale democratico di Gallipoli, e quindi poco più che un foglio eletto-