Rassegna storica del Risorgimento

AGOSTINIANI ALGHERO; ARCHIVIO DI STATO DI SASSARI FONDO CORPORA
anno <1988>   pagina <130>
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Vita dell'Istituto
organizzata di oggi. A questo punto si è inserita la relazione del sen. Imposimato, che ha toccato tutti gli aspetti degli eventi criminosi, che travagliano la società italiana contempo ranea, e che si è rifatto all'intervento di Francesco De Martino, pronunciato pochi giorni addietro davanti a migliaia di giovani napoletani riuniti per lo stesso motivo di protesta contro la violenza, il quale aveva affermato che se si era saputo vincere il fascismo ancora più io si poteva per malia e camorra, imposimato si è quindi soffermato su alcune proposte: rafforzamento delle forze dell'ordine;, della magistratura (i magistrati, ha aggiunto, devono anche fare tutto intero il loro dovere: occorre confiscare anche dn Proy. di Caserta, com'è stato fatto altrove, patrimoni e beni di origine mafiosa), non soltanto, ma anche continuazione dell'opera di sensibilizzazione della gente, del mondo della scuola (in questo collegandosi all'intervento di Cimniino) senza pausa o interruzione di sorta se non altro per non far sentire isolati quanti, carabinieri, polizia e magistrati, prefetti o questori, sono impegnati in prima persona.
Prima di dare la parola all'on. Vajro il Sindaco Graziadei ha letto il telegramma del Prefetto di Caserta, dott. Agostino Stellato, di calda partecipazione alla manifestazione, interveniva quindi l'on. Vajro, che concordava con le proposte avanzate da Imposimato e quindi si soffermava a delineare le cause della violenza organizzata oggi, che egli ha intravisto anche in un certo modo di vedere la politica (la politica concepita solo come asservimento dello Stato al proprio potere personale), nella solitudine nella quale spesso operano i magistrati, nell'arretratezza culturale, nell'inciviltà, che costituisce il fondo comune della criminalità organizzata ieri ed oggi. Cosa fare? Di fronte ad un fenomeno tanto grave, per Vajro i partiti devono presentarsi uniti; la famiglia, la scuola devono svolgere un ruolo importante nell'educazione delle giovani generazioni ed un profondo ed umano rispetto deve regolare i rapporti tra gli uomini.
Dopo alcuni interventi da parte del pubblico ha concluso Francesco De Martino, il quale ha fissato l'attenzione su alcuni elementi che facilitano la diffusione della criminalità organizzata: mancanza di solidarietà sociale, pubblica amministrazione, appalti, che chiamano, per De Martino, il ceto politico ad una responsabilità diretta; quietismo (il lasciar correre), td infine una causa più generale, connaturata al sistema: il guadagno come fine, la caduta di tensioni ideali e politiche; una gestione del potere per l'acquisto solo di posizioni personali di vantaggio (ed in questo De Martino si è mostrato d'accordo con Vajro). quindi una domanda inquietante: quale rinnovamento all'interno dei partiti dove ci sono infiltrazioni mafiose e camorristiche? E quindi la risposta alla domanda: che fare? Tensione ideale e politica (i giovani hanno sempre risposto e continuano a rispondere ai richiami alla solidarietà e al disinteresse), calore umano attorno a quanti sono esposti in prima fila, una scuola che educhi al nobile sentire.
Una calda ovazione ha accolto De Martino al termine delle sue conclusioni, la quale ha voluto significare anche, al di là dell'ideologia politica, profonda stima per un uomo che da oltre 40 anni si batte per il progresso civile e la giustizia sociale nel nostro Paese. Alla riuscita della mostra ha validamente collaborato l'ass. Nicola Russo.
Quanto al Comitato di Caserta dell'Istituto, esso non poteva meglio concludere l'attività programmata per l'87, mentre si avvia per il prossimo gennaio '88 alla realiz­zazione di un'altra iniziativa (congiuntamente all'Archivio di Stato di Caserta ed alla Soprintendenza di Caserta e Benevento): la mostra della stampa periodica edita in Terra di Lavoro, il cui catalogo, pubblicato con finanziamento del Ministero per i beni culturali e ambientali, è in corso di stampa.

FERRARA. L'avv. Giorgio Franceschi, vicepresidente del nostro Comitato, ha commemorato, alla Biblioteca Arìostea, il 14 gennaio u.s. Luigi Borsari nel centenario della morte.