Rassegna storica del Risorgimento
BARBERA GASPERO; BARBERA PIERO; EDITORIA FIRENZE SEC. XIX-XX; F
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1988
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Gianfranco Tortorelli
somiglianza da approfondire tra le Memorie e l'Autobiografia e giustamente collocava questo accostamento nella maggiore attenzione, alla fine dell'800, verso gli scritti pedagogici ed economici di Franklin.15) Sul maggiore peso acquistato da Franklin nell'ambiente tipografico italiano ritornava, quasi dieci anni dopo, Franco Riva inserendo la sua fortuna negli anni 1860-1880 quando, a suo avviso, la produzione tipografica diventava più scadente e improvvisata mantenendo tuttavia una grande ricchezza e interesse per le suggestioni estranee, fino ad allora, alla nostra tradizione. Nel nuovo scenario in cui si affollavano gli esperimenti favoriti dall'ammodernamento delle nuove tecniche, la tipografia italiana perdeva come punto di riferimento Bodoni e acquistava un filantropo e un idealista come Beniamino Franklin .l6) Questo nuovo punto di riferimento dovuto anche alla fama che ormai circondava in molti campi in Europa l'attività del primo americano famoso , trovava, secondo Leandro Perini, proprio in Gaspero Barbèra elementi di somiglianza biografica e di orientamento ideale, 17> tanto da fare avanzare l'ipotesi, in parte ancora da verificare, che non fosse estraneo alla formazione dell'editore neanche il deismo di Franklin.
Il solo modo comunque per verificare, integrare e correggere queste ipotesi di lavoro è il ritorno agli scritti dà Gaspero e Piero, l'inserimento degli insegnantti di Franklin in un più largo contesto in cui giuocarono un ruolo di primo piano gli incontri con alcuni tra i più noti intellettuali italiani e quel particolare tessuto fiorentino unico, almeno negli anni di Gaspero, per valorizzare il lavoro e la tenacia dei Barbèra. La stesura e la pubblicazione delle Memorie, avvenute come si sa in periodi diversi, consentono del resto di guardare con attenzione al ruolo avuto negli anni di fine secolo in campo civile e quindi editoriale della grande fortuna di biografie, autobiografie, raccolte di scritti ed epistolari che vennero a rimpiazzare il rapido declino dell'opuscolo politico e di battaglia. La costituzione dello Stato unitario esigeva un tempo più meditato di riflessione, un periodo in cui le tumultuose esperienze risorgimentali si solidificassero e divenissero memoria per le generazioni successive. Ogni famiglia riscopre
15) A. PACE, Benjamin Franklin and Italy, Philadelphia, The American Philosophical Society, 1958, pp. 196-197.
W) F. RIVA, // libro italiano. Saggio storico tecnico 1800-1965, Milano, Scheiwiller, 1966, p. 7. Riva suddivide la storia tipografica italiana in tre periodi: gli anni fino al 1860, che possono essere definiti come l'età bodoniana ; il periodo compreso fino agli anni '80 caratterizzato da una produzione scadente e spesso improvvisata, comunque ricca di interesse, nella quale gli esperimenti si affollano e la modernità delle nuove tecniche e le suggestioni esterne sono ancora allo stato brado ; l'ultimo stadio, che giunge fino alle soglie della seconda guerra mondiale, nel quale gli esperimenti, le suggestioni di ieri si decantano e si assiste ad un recupero dell'opera di Bodoni, riguardata finalmente per il magistero tecnico ed artistico che rimane il suo inconfondibile privilegio . Da quest'ultimo periodo si può parlare, secondo Riva, di una tipografia nazionale italiana alla quale con strumenti e concezioni di lavoro daranno un contributo importante i primi teorici Landi, Dalmazzo, Arnaudo, Berticri , le scuole di grafica, il rinnovato prestìgio della fonderia italiana (p. 7).
17) L. PERINI, Editori e potere dalla fine del sec XV all'Unità, in Storia d'Italia. Intellettuali e potere, Torino, Einaudi, 1981, pp. 846-847.