Rassegna storica del Risorgimento
BARBERA GASPERO; BARBERA PIERO; EDITORIA FIRENZE SEC. XIX-XX; F
anno
<
1988
>
pagina
<
153
>
Da Gaspero a Piero Barbèra 153
1 ipotesi di farsi biografare e ritrattare, Gaspero tornava nelle lettere successive con maggiore precisione sullo schema delle sue Memorie e il 27 maggio 1874 ne discuteva a lungo in una lettera inviata a Piero dalla grata dimora di Arcetri dove si recava per due giorni alla settimana dopo avere preso la decisione di scrivere i fatti più importanti delia mia vita dalla nascita al 1854 . *) Lo scritto, sottolineava Gaspero, è senza prevenzioni di sorta e certo, secondo lo stile dell'editore, non veniva dettato dalla vanità poiché doveva contenere la scarna biografia dell'autore destinata a non essere pubblicata durante la vita. Solo se un estraneo alla famiglia e uomo competente dopo un'attenta lettura avesse ritenuto ùtile e importante, alla morte dell'editore, stampare quelle pagine, la famiglia avrebbe potuto acconsentire alla divulgazione del volume. La stesura dell'opera doveva essere suddivisa in tre parti di cui le prime due avrebbero riguardato le prime fasi della sua vita fino all'apertura della Stamperia e alla storia delle più importanti pubblicazioni, per complessive ottanta pagine, come il Franklin , la terza avrebbe compreso tutte le lettere di letterati che riguardavano le edizioni fatte, e sarebbe stata preparata da Barbèra nell'inverno accanto al fuoco, rileggendo il carteggio e postillando. Quando questa prima traccia indicata al figlio Piero prese consistenza e l'organizzazione del volume trovò una maggiore precisione nei capitoli, Gaspero sottopose il suo lavoro prima alla lettura di Filippo Ma-riotti, poi di Giovanni Mestica i cui giudizi largamente positivi furono ritenuti decisivi dai figli ai fini della pubblicazione. Il suo lavoro è alla Franklin, schietto, semplice, disinvolto, scriveva Mariotti individuando subito il modello a cui Barbèra si era ispirato, un lavoro di vena e di molta importanza tanto che chiunque lo leggerà si sentirà migliore e accrescerà la forza della volontà propria, il difetto della quale è il più pernicioso e il più comune.24) L'unico pericolo poteva venire dai consigli di letterati e dalla volontà dell'autore di porre mano con correzioni e aggiustamenti alla prima stesura.25) Non diversa nel tono risultava la lettera inviata da Barbèra a Mestica il 16 aprile 1875 in cui l'editore dopo aver ribadito di non scrivere per vanità, bensì per dovere e avere espresso qualche dubbio sul suo stile che poteva risultare monotono come un catalogo, dichiarava di avere in animo di frammischiare alla bibliografia le cose familiari, le tecniche, il commercio dei libri, i viaggi, le notizie di persone più notevoli da me conosciute, ed infine il poco bene e il molto male che fanno i giornali secondo un modello semplice come un racconto di Franklin anche se di questo poteva non raggiungere l'ingegno e non era nutrito di studi severi e di molta pratica di mondo.26) E in
qui a Firenze, editore con editore non si fa denaro , in Lettere di Gaspero Barbèra, cit., pp. 111-112.
23) Ivi, pp. 113-115.
24) La lettera di Filippo Mamottó del 10 settembre 1874 in G. BARBÈRA, Memorie di un editore, oh, p. 591.
25) Per carità scriveva Filippo Mariotti non se la lasci guastare dai letterata, e se sarà letto da alcuno di loro, Fila sk cauto nell'accettate i loro consigli. Elia stessa non lo guasti credendo di poter fare meglio.
2*) Lettere di Gaspero Barbèra, cit, p. 307.