Rassegna storica del Risorgimento
BARBERA GASPERO; BARBERA PIERO; EDITORIA FIRENZE SEC. XIX-XX; F
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Da Gaspero a Piero Barbèra
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diffonderà a lungo sul carattere di suo padre e che, con le dovute eccezioni, finirà per riconoscersi in gran parte della sua educazione, Gaspero aveva bisogno di rompere l'equilibrio familiare cercando fuori di quel nucleo il viatico per la propria formazione.
Né, come abbiamo visto, e questa esperienza fu comune a molti suoi coetanei, la scuola era riuscita a sostituirsi alla famiglia perché ad essa, nella biografìa di Gaspero, viene assegnato un posto episodico, non determinante. Anzi, mettendone in rilievo l'arretratezza dei metodi di insegnamento, limitante rispetto al clima culturale del tempo a cui Gaspero arrivava in quegli anni per suo conto attraverso amicizie, incontri occasionali e soprattutto una grande curiosità nelle letture.29) I primi autori Baretti e Brofferio gli offrivano parole e frizzi da polemica che Barbèra usava per ribattere, senza successo a suo dire, le tesi di un amico impegnato a leggere i migliori scrittori francesi e il fiore dei poeti italiani che egli sapeva recitare a memoria . Diventava importante conoscere autori e testi del Risorgimento e soprattutto leggere alcuni classici della letteratura italiana e francese: si affollavano così in una rapida successione de opere di Botta e del Colletta, di Lamennais e le opere tutte di Rousseau, Alfieri, Foscolo, Parini, fondamentale era in quegli anni l'incontro con Tommaseo. Anche in questi tentativi è comunque possibile scorgere già qualche preferenza legata non più soltanto a episodici e fortunati incontri, quanto piuttosto a una sottile concezione della educazione e della formazione del carattere.
AH'Alfieri, troppo alto, troppo drammatico, poco vero di cui tornerà a parlare molti anni dopo in una lettera al figlio Piero per proporlo come esempio di volontà,30) preferiva Foscolo, Parini e soprattutto Rousseau che aveva il potere di renderlo affettuoso e quasi sentimentale ; ad Pellico guardava con religioso rispetto ma non poteva fare a meno di registrare le voci che lo volevano essersi dato troppo a sentimenti religiosi e dimenticato troppo della patria . I sentimenti liberali dei quali
ridicolo [...] Tutti, invece, questi memorialisti toscani dell' '800 si diffondono a delincare i caratteri paterni o per delineare d tratti ereditari o per contrapporre a quelli i propri o per rilevarne quanto quelli fossero forti, esemplari, inimitabili al confronto con la pochezza dei figli , in E. SESTAN, Guerrazzi e il memorialismo toscano, in Francesco Guerrazzi netta storia politica e culturale del Risorgimento, Firenze, Olsohkd, 1975, p. 32.
29) Tutti più o meno, i memorialisti toscani hanno accennato ai loro studi giovanili, ai loro maestri pagando un contributo dà riconoscenza a questo o a quello, magari sottolineando insieme i Limiti intellettuali di quei maestri, ma tutti, in genere, attribuendo alla scuola un significato quasi solo episodico, non determinante, nella loro vita [...]. Tutti, con maggiore o minore accentuazione, vengono a Limitare l'apporto della educazione e dell'istruzione ricevuta nelle scuole, delle quali pongono In rilievo di solito ih arretratezza rispetto al clima culturale moderno, a cui essi, gli scolari, arrivano per conto loro, senza l'aiuto e tanto meno lo stimolo della scuola, in E. SESTAN, Guerrazzi e il memorialismo toscano, cit p. 39.
30j Nella lettera del 19 luglio Gaspero scrive: ma primo di 'arrivarci, occorre uno studio temperato si, ma costante, e coniugare bene ól verbo volere; e quando leggerai la vota di Vittorio Ailfiari, osserverai che ila comugazione di questo verbo lo 'ha fatto uomo, e lo ha salvato da essere uno dei mille Conti che non contano nulla, o meno che nulla , in Lettere di Gaspero Barbèra, ck., p. 68.