Rassegna storica del Risorgimento

BARBERA GASPERO; BARBERA PIERO; EDITORIA FIRENZE SEC. XIX-XX; F
anno <1988>   pagina <155>
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Da Gaspero a Piero Barbèra
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diffonderà a lungo sul carattere di suo padre e che, con le dovute ecce­zioni, finirà per riconoscersi in gran parte della sua educazione, Gaspero aveva bisogno di rompere l'equilibrio familiare cercando fuori di quel nu­cleo il viatico per la propria formazione.
Né, come abbiamo visto, e questa esperienza fu comune a molti suoi coetanei, la scuola era riuscita a sostituirsi alla famiglia perché ad essa, nella biografìa di Gaspero, viene assegnato un posto episodico, non deter­minante. Anzi, mettendone in rilievo l'arretratezza dei metodi di insegna­mento, limitante rispetto al clima culturale del tempo a cui Gaspero arri­vava in quegli anni per suo conto attraverso amicizie, incontri occasionali e soprattutto una grande curiosità nelle letture.29) I primi autori Baretti e Brofferio gli offrivano parole e frizzi da polemica che Barbèra usava per ribattere, senza successo a suo dire, le tesi di un amico impegnato a leggere i migliori scrittori francesi e il fiore dei poeti italiani che egli sapeva recitare a memoria . Diventava importante conoscere autori e testi del Risorgimento e soprattutto leggere alcuni classici della lettera­tura italiana e francese: si affollavano così in una rapida successione de opere di Botta e del Colletta, di Lamennais e le opere tutte di Rous­seau, Alfieri, Foscolo, Parini, fondamentale era in quegli anni l'incontro con Tommaseo. Anche in questi tentativi è comunque possibile scorgere già qualche preferenza legata non più soltanto a episodici e fortunati in­contri, quanto piuttosto a una sottile concezione della educazione e della formazione del carattere.
AH'Alfieri, troppo alto, troppo drammatico, poco vero di cui tor­nerà a parlare molti anni dopo in una lettera al figlio Piero per proporlo come esempio di volontà,30) preferiva Foscolo, Parini e soprattutto Rous­seau che aveva il potere di renderlo affettuoso e quasi sentimentale ; ad Pellico guardava con religioso rispetto ma non poteva fare a meno di registrare le voci che lo volevano essersi dato troppo a sentimenti religiosi e dimenticato troppo della patria . I sentimenti liberali dei quali
ridicolo [...] Tutti, invece, questi memorialisti toscani dell' '800 si diffondono a delincare i caratteri paterni o per delineare d tratti ereditari o per contrapporre a quelli i propri o per rilevarne quanto quelli fossero forti, esemplari, inimitabili al confronto con la pochezza dei figli , in E. SESTAN, Guerrazzi e il memorialismo toscano, in Francesco Guer­razzi netta storia politica e culturale del Risorgimento, Firenze, Olsohkd, 1975, p. 32.
29) Tutti più o meno, i memorialisti toscani hanno accennato ai loro studi giovanili, ai loro maestri pagando un contributo dà riconoscenza a questo o a quello, magari sotto­lineando insieme i Limiti intellettuali di quei maestri, ma tutti, in genere, attribuendo alla scuola un significato quasi solo episodico, non determinante, nella loro vita [...]. Tutti, con maggiore o minore accentuazione, vengono a Limitare l'apporto della educazione e del­l'istruzione ricevuta nelle scuole, delle quali pongono In rilievo di solito ih arretratezza rispetto al clima culturale moderno, a cui essi, gli scolari, arrivano per conto loro, senza l'aiuto e tanto meno lo stimolo della scuola, in E. SESTAN, Guerrazzi e il memorialismo toscano, cit p. 39.
30j Nella lettera del 19 luglio Gaspero scrive: ma primo di 'arrivarci, occorre uno studio temperato si, ma costante, e coniugare bene ól verbo volere; e quando leggerai la vota di Vittorio Ailfiari, osserverai che ila comugazione di questo verbo lo 'ha fatto uomo, e lo ha salvato da essere uno dei mille Conti che non contano nulla, o meno che nulla , in Lettere di Gaspero Barbèra, ck., p. 68.