Rassegna storica del Risorgimento
BARBERA GASPERO; BARBERA PIERO; EDITORIA FIRENZE SEC. XIX-XX; F
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1988
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Gianfranco T or torelli
così i suoi tirocini col Batelli e col Fumagalli, dal quale ricevette il primo stipendio di cento toscani più l'alloggio in una locanda procurandosi i vestiti per andare al lavoro con la vendita dei suoi libri per centocinquanta lire, troppo poco colto il primo e del tutto lontano dalla sua concezione di editore il secondo.36) Soltanto con il passaggio presso 'la tipografia di Felice Le Mounier nel 1841 si può dire che Gaspero abbia veramente la possibilità di dare una svolta alla sua vita percependo uno stipendio adeguato, contribuendo allo sviluppo della azienda, ma soprattutto sfruttando l'indiscusso primato del capoluogo toscano sede privilegiata nei primi anni da molti futuri editori italiani.37) La scelta fiorentina nelle Memorie e nelle Lettere è ripetutamente riaffermata e con grande forza difesa: davanti alla impossibilità dei suoi colleghi, pure molto abili, di superare gli steccati burocratici e i complessi problemi di distribuzione che affliggeranno soprattutto le regioni meridionali, davanti alla emarginazione in cui si veniva a trovare chi, con rimpianto, era dovuto ritornare in provincia,38) Barbèra era consapevole di essere in una condizione privilegiata che gli consentiva,
3fi> A proposito del BatelM: non era un uomo cotto, ma sempre un po' più istruito delTAntonelli e del Silvestri, editori eccellenti a quei tempi, e tutti e due quasi illetterati , e del Fumagalli: Con questo strano uomo del Fumagalli ohe pubblicava opere con fatti equivoci, come allora usavano i più degli editori italiani, do non potei reggere a lungo , in G. BARBÈRA, Memorie dì un editore, cit., p. 40.
37) Cfr. Licinio Cappelli, Rocca San Oasoiano, Cappelli, 1953 e P. GALEATI, I due tipografi editori, Imola, Tipografia Paolo Galeati, 1895.
38) Vale la pena riportare, a questo proposito, la lettera del 27 gennaio '1914 di Laterza a Fausto Nicoflani: Io ora sto leggendo il preziosissimo libro Le lettere di un editore, perché sull'esempio di questo editore io basai i miei primi .passi, con la differenza ohe Putignano non è Torino e Bari non è Firenze [...]. A me mancava l'esempio, non bastava la lettura delle Memorie di un editore, che avevo fatto più volte, a surrogare i quindici anni di fatica che quell'editore ebbe con Le Moranier. Quindici anni, forse pure densi dì fervida volontà, ma senza gravi pensieri, senza famiglia, quindici anni di esempio e di pratica, comundone di vita e di idee dà uomini veramente grandi, nell'età in cui l'uomo ha tempo di riflettere e di maturare sono bastati per chi abbia la voglia di lanciarsi in grandi imprese, evitandogli errori osservali e giudicati in precedenza. Ora io ho quanto amo e Barbèra alla mia età da soli cinque anni si era associato a persone già pratiche e, se vogliamo, più colte di lui. L'ambiente, i tempi e l'esperienza, tutto gli fu favorevole; benché non gli mancassero le qualità e il valore, che io non possiedo, e che Barbèra rese meritatamente celebri , in D. COLI, Un convegno sull'editore Formiggini, in Giornale critico della filosofia italiana, a. LX, 1981; e più in generale ID., Croce Laterza e la cultura europea, Bologna, Il Mulino, 1984. Sulle difficili condizioni di lavoro in Puglia t ricordi del tipografo VALDEMARO VECCHI, Trentanni di lavoro in Puglia, Trani, Vecchi, 1898, e ID., Delle attuali condizioni delta tipografia nelle province meridionali, in Raccolta di scritti vari per le nozze Beltrame fatta, Trani, Vecchi, 1880, che dal Nord era venuto a impiantare una tipografia a Trani. Su di lui il volume di R. RONCHI, Vecchi, introduzione di EUGENIO GARIN, Bari, Edizioni del Centro librario, 1979; da consultare anche il lavoro ricco di notizie di MARIA TERESA TAFURI DI MELIGNANO, Sessantanni di tipografia in terra di Bari 1801-1860, Bari, Grafica Bigiemme, 1984. Sulla persistenza fino ai nostri giorni di profondi squilibri tra Nord e Sud e sulle cause di questa differenza cfr. L. MÀSCILLI MIGLIORINI, Struttura e dinamica storica dell'editoria meridionale, in L'editorìa italiana tra Otto e Novecento, a cura di GIANFRANCO TORTORELLI, Bologna, Edizioni Analisi, 1986, pp. 107-118,