Rassegna storica del Risorgimento

BARBERA GASPERO; BARBERA PIERO; EDITORIA FIRENZE SEC. XIX-XX; F
anno <1988>   pagina <161>
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Da Gaspero a Piero Barbèra
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rassodò il carattere, contribuì a svolgere il mìo ingegno , seppe dare al Barbèra quella sicurezza di cui mancava, ma soprattutto gli consenti di avere una bussola sicura nell'impostare la propria vita e quella dei figli. Contribuì, e anzi a nostro avviso fu un aspetto determinante per questo abbraccio totale, l'essere stato anch'esso tipografo e discendente da una famiglia poco agiata e l'avere egli dovuto spatriare per buscarsi il vitto, avere avuto la capacità di tradurre in pratica in modo facile e immedia­to le sue riflessioni e i suoi insegnamenti. Non dunque una spensierata lettura, né un rincorrere fatti e avvenimenti della vita di Franklin abban­donandosi all'estro del romanziere, ma un tentativo di trovare un valido esempio che 'legittimasse la scalata sociale compiuta da Barbèra, m Comune fu l'amore per i libri e le numerose letture giovanili, il lungo tirocinio in tipografia, la ribellione contro le figure autoritarie del padre o del fratello, la necessità di abbandonare la città natia dimostrando che queste dolorose rotture diventavano necessarie per aspirare ad avere una vita propria, co­mune fu il pensiero di servirsi del lavoro non solo per il proprio utile ma per quello di una comunità via via più larga. Lo studio delle 'lingue * e l'amore per i viaggi contribuirono in entrambi a rifuggire dal miope pro­vincialismo concependo una cultura internazionale e cosmopolita che te­nesse conto più dei valori morali di una religiosità intima che di una pra­tica religiosa esteriore vissuta in modo sfarzoso e inespressivo: ma soprat­tutto comune fu la convinzione che munito di questa caratteristica e di questa educazione il self mode man potesse elevarsi dalla condizione più
in Un editore del Risorgimento, introduzione di GIOVANNI SPADOLINI, Firenze, Le Mounier, 1974, di cui sono comunque da vedere le pp. 333-347, nelle Memorie di un editore gli animi non si erano affatto rasserenati e Gaspero era più volte ritornato sul periodo 18504852 sottolineando con particolare puntiglio il ruolo decisivo da lui avuto nella nascita della collana Biblioteca Nazionale; cfr. ad esempio le pp. 47-56. Non minore fu, a questo proposito, la difesa effettuata nelle pubblicazioni postume curate dai figli; cfr., ad esempio, la violenta nota in Lettere di Gaspero Barbèra, oit., p. 120 e la dedica in Lettere di un commesso viaggiatore, oit., p. 5. Di grande aiuto, per un giudizio più equilibrato, sono le pagine di Paolo Goleati che mettono in risalto gli importanti insegnamenti di Le Mounier, la sua concezione della tipografia e del mercato editoriale, di cui Barbèra raramente parla, ma che influirono grandemente nelle sue scelte, cfr., Due tipografi editori, cit., pp. 9-10.
45) Diffìcilmente si può vedere, come vorrebbe ALESSANDRO PORTELLI, nelle pagine della autobiografia, la volontà di costruire un romanzo involontario ; cfr. // re nascosto. Saggio su Washington Jrwin, Roma, Bulzoni, 1979, p. 12. Piuttosto era intenzione di Franklin mescolare narrazione e dialogo, metodo che influenzerà sicuramente Barbèra, in modo da coinvolgere molto il lettore, il quale ned momenti più interessanti si trova, per così dire, ammesso alla compagnia e presente alla conversazione; in B. FRANKLIN, Autobiografia, a cura di P. LUDOVICI, Roma, Savelli, 1982, p. 38.
46) L'Importanza delle lingue per Franklin, che conosceva l'italiano, il francese, lo spagnolo e il tedesco., è stata sottolineata da R. LURAOHI, Franklin, Milano, GEI, 1966, pp. 19-20. Le pagine dedicate da Franklin ali'-avversione per il potere arbitrario che ha accompagnato tutta la mia vita in cui sono descritlil i rapporti con il fratello in tipografìa, in cui egli considerava se stesso come il padrone e me come l'apprendista, e di conse­guenza si aspettava da me gli stessi servizi che richiedeva dagli altri , hanno molti punti in comune con la descrizione dei rapporti Barbèra-iLe Monnier. cfr., in particolare, Auto­biografìa, cit., p. 35,