Rassegna storica del Risorgimento
BARBERA GASPERO; BARBERA PIERO; EDITORIA FIRENZE SEC. XIX-XX; F
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1988
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Da Gaspero a Piero Barbèra
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La traduzione delle opere di Franklin e della letteratura selfhelpista inglese poneva tuttavia in Italia due ordini di problemi ai quali nelle Memorie sono dedicate pagine interessanti e acute osservazioni: la presentazione degli autori inglesi, la riduzione dei loro volumi, la mediazione affidata ad accorti prefatori, *> indispensabile per avvicinarsi ad un pubblico sprovveduto, e soprattutto la necessità di costruire una letteraljura italiana adeguata a questo scopo. Superata l'esperieniiza del Bodoni, al quale comunque non fu mai vicino,57) e quella del Vieusseux, legata ancora alla concezione di editore letterato,58) Gaspero aveva perfettamente inteso quali fossero gli ostacoli che in Italia, doveva affrontare la nuova figura dell' editore commerciale . Paragonando Ceditore a un impresario teatrale, insisteva sulla necessità di conoscere i gusti del pubblico, le variazioni legate anche a determinati periodi storici, la necessità di adeguare l'editoria italiana alla forte domanda provocata dalla alfabetizzazione e dai nuovi programmi scolastici.59) Per compiere questo salto di qualità tuttavia era indispensabile cambiare il rapporto che legava l'autore all'editore, un rapporto che nei secoli precedenti aveva visto l'autore dettare le regole della scrittura e composizione del libro adatto, del resto, per una circolazione limitato. Con l'espansione delil'editoria ottocentesca era invece venuto il momento di scegliere i generi letterari sui quali maggiormente lavorare, di indirizzare e specializzare la propria casa editrice, di colmare il divario tra l'autore e un pubblico più vasto. Doveva essere l'editore, secondo Gaspero, ad assumersi l'ufficio di sollecitare i letterati ad uscire dalle torri d'avorio, dalle concezioni ormai desuete di rivolgere i loro studi non a ciò che può piacere e istruire , ma ad opere che i più non curano . *>)
ispiravano ai suoi insegnamentà. A Roma la Lega per l'istruzione del popolo fu una filiazione della Biblioteca frankliana, cfr. G. VERUCCI, L'Italia laica prima e dopo l'Unità, cit., pp. 97-108. Antonio Bruni, fondatore dalla prima biblioteca popolare, più volte indicò indispensabile la lettura delle opere di Franklin, cfr. A. MARCHI, Antonio Bruni e la prima biblioteca popolare, in Ex libris, cit., pp. 865-884.
56) Un esempio è l'introduzione affidata a Marco Minghetti del volume della BUTHER, Memorie di Gianni Grey, pubblicato nella collana Raccolta opere educative nel 1871. Non fornisce purtroppo adeguate notizie sulla formazione della biblioteca di Marco Minghetti il Catalogo del fondo Marco Minghetti , a cura di MIRTIDE GOVELLI, Bologna, Clueb, 1986 che avrebbe, al contrardo, potuto essere una indagine preziosa sulla presenza delle edizioni Barbèra.
57) G. TORTORELU, Per una storia dell'editoria in Emilia-Romagna, in L'editoria italiana tra Otto e Novecento, cit., p. 12.
58) Ma le sue pubblicazioni avevano tendenze piuttosto alte, erano dirette cioè non tanto alla istruzione del popolo, quanto agli studi di cui si dilettavano i dotti ed erano destinati ad arricchire le grandi Biblioteche. Più che un editore commerciale, il Vieusseux aveva un non so che, ohe lo faceva apparire un editore letterato, benché letterato veramente non fosse , in G. BARBERA, Memorie di un editore, cit., p. 202.
59) /v; pp. 112-113. Crìtiche molto accese a questo modo di intendere l'editoria e ad altri giudizi contenuti nelle Memorie furono espresse in una recensione da R. MARIANO poi inserita nel volume Uomini e idee: Giordano Bruno - Augusto Vera - Il Padre Curci -Francesco De Sanctls - Gaspero Barbèra. Saggi biografico-critici, scritti vari, voi. Vili, Firenze, Barbèra, 1905.
)) G. BARBÈRA, Memorie di un editore, cit., p. 115.