Rassegna storica del Risorgimento

BARBERA GASPERO; BARBERA PIERO; EDITORIA FIRENZE SEC. XIX-XX; F
anno <1988>   pagina <166>
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Giani ranco T ortoretti
Non a caso Barbèra nelle Memorie spiegava la scella del verso petrarche­sco non bramo altr'esca e del marchio raffigurante un'ape intorno ad una rosa, suggeritagli dall'amico Cesare Guasti, con il proposito nelle mie pubblicazioni, di trascegliere le opere più significative e non andare a ca­saccio , di immedesimare l'editore, come scrisse venti anni dopo in una lettera al Mestica, con la storia delle sue edizioni.6" Per arrivare a questo risultato bisogna vigilare sui tempi, sui mutamenti, non perdere di vista il fine educativo del libro, ritrovare quei sentimenti generosi della stam­pa politica del '48 e del '59, battagliera all'eccesso , certo, ma non mer­cenaria, non adoperata per fare illeciti guadagni ,b2> scegliere di diven­tare compagni anziché complici degli autori e non rifuggire dal salire le scale ardue e solitarie del letterato coscienzioso anziché affa­stellarsi con quegli scribacchiatori che hanno sempre la penna in tasca e l'occhialino al naso per scrivere o un articolo pagato o l'infcroduzione di un'opera per lo meno storica . tì> La conoscenza e l'ammirazione per la letteratura inglese e le opere di Franklin, i numerosi consigli che ricevette da molti intellettuali nel primo periodo del suo lavoro di editore, indicarono a Barbèra la necessità di legare in Italia la grande tradizione classica, di cui a suo avviso si erano un po' perse le tracce,64) a una nuova imposta­zione più vicina ai problemi della nazione. Non a caso le lettere di Enrico Mayer e Ruggero Bonghi, raccolte dall'editore nelle Memorie, sono del 1854 e del 1855 e si pronunciano senza reticenze a favore delle prime iniziative di Gaspero, in particolare della Raccolta di opere educative, collana desti­nata a un grande successo,65) e dei libri scolastici. Le preoccupazioni piut­tosto, per Mayer e Bonghi, derivano dalla povertà delle nostre lettere, tanto che la stessa ristampa dei classici avviata dal Le Mounier non è di nessuna utilità per facilitare lo studio della lingua e dello stile, e dalle difficoltà da incontrare, perché sono pochi tra noi quelli che siano eser­citati a proporre con grazia toscana le nozioni elementari delle cose .66> Dizionari italiani, latini, greci, iper le scuole e per i dotti chiedeva Bon­ghi, giacché il dizionario della Crusca si ha a rifare su altre basi, e libri di educazione per le famiglie, più che per le scuole, invocava quasi dieci anni dopo Mayer, in modo da consentire alle madri di educare in-
61) La vita di un editore è la storia delle sue edizioni scriveva al Mestica ned 1875, in Lettere di Gaspero Barbèra, cit., p. 306. Inutile in questo caso la precisazione di G. SEMERARO, Editoria eroica e Risorgimento, in Scritti dedicati a Marino Parenti, a cura di GIOVANNI SEMERARO, Firenze, Sansoni, 1960, p. 212.
*2) G. BARBERA, Memorie di un editore, cit., p. 409.
63) Lettere di Gaspero Barbèra, olt., p. 252.
**) Non a caso dinnanzi al volume / quattro poeti italiani (Dante, Petrarca, Tasso, Ariosto) pubblicato prima dal Dklot e poi da Baundry e rintracciato in una libreria di Genova, dimostrava la sua meraviglia; cfr. M. J. PALAZZOLO, Un editore francese in lingua Italiana: Louis Claude Boudry, in Studi storici, 1987.
65; Su questa collana oltre ai saggi citati in Editoria a Firenze nel secondo Ottocento, le pagine di G. BAOLIONI, L'ideologia della borghesia Industriale nell'Italia liberale, oit, p. 329 e di G. VERUCCI, L'Italia laica prima e dopo l'Unità, cit., p. 130.
66) La lettera di Enrico Mayer del 1 dicembre 1854 e di Ruggero Bonghi del 10 giugno 1855 in Memorie di un editore, cit., pp. 351 e 540.