Rassegna storica del Risorgimento
GIORNALI ROMA 1878-1880; <
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1988
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Maria Marcella Rizzo
Sul problema sollevato in questo e in altri articoli dello stesso tono, sul tema cioè fondamentale per il gruppo fiorentino dell'indagine sociale seguita dalla riflessione propositiva, nel settembre del 78 si arriva al dissenso aperto tra Salandra e la direzione del giornale.
Da Troia il giovane studioso (che certamente è attento conoscitore della realtà meridionale dal duplice osservatorio pugliese e napoletano) scrive ai due direttori della rivista una lettera aperta8) in cui prima introduce un giudizio estremamente positivo sulle Lettere meridionali del Villari (uno dei pochi che in Italia scrivono per farsi leggere ), sulla sua capacità di osservare, descrivere e dedurre giudizi; sulla sua intelligenza nel collegare con vera autorità l'esperienza degli uomini e dei fatti presenti colla minuta e profonda conoscenza del passato ,9) per poi affermare che un'analisi così attenta e opinioni altrettanto stimolanti non possono che essere seguite da un confronto spassionato (specialmente tra meridionali), preferibile a un tacito consenso , che sarebbe espressione più di indifferenza , che di approvazione .
Salandra non mette in discussione l'esistenza della questione sociale, ma esclude che ad essa si possa pensare in termini di scontro di classe come nelle società più industrializzate. In Italia il problema, gravissimo, è invece quello dell'esistenza di una classe di cittadini cui è precluso l'adito a giovarsi dei beni anche infimi della civiltà , e le cui manifestazioni più vistose e preoccupanti non sono lo sciopero, ma il brigantaggio e l'emigrazione. Fenomeni entrambi collegati alla prevalente realtà contadina dell'Italia unita.
Riguardo alle responsabilità dei governanti, Salandra pensa che per il passato non sia giusto rimproverare la classe politica per non aver provveduto all'avvio della soluzione del problema poiché la prima e massima occupazione doveva essere (come è stato) riaffermare l'esistenza politica ed economica dello Stato italiano; per il futuro sarebbe invece una colpa non tenere conto delle condizioni delle classi inferiori, ed è giusto che ci siano iniziative, come quelle della Rassegna, nate per muovere una corrente di opinione, che possa poi costringere governo e Parlamento ad occuparsene . 1Q>
8) La lettera di Salandra e la risposta della direzione sono entrambe pubblicate nella Rassegna Settimanale del 22 settembre 1878 con il titolo La questione sociale in Italia; ora anche in R. VILLARI, // Sud nella storia d'Italia, Bari, 1966, pp. 139-160 con una nota introduttiva del curatore che non mette a fuoco tutto il taglio e il significato del dibattito tra la Rassegna e Salandra, a iniziare dal fastidio di questi per l'eccessiva forzatura sui mali del Sud, per passare al ruolo delle classi medie. Sul dissenso Salandra-Sonnino, cfr. anche A. JANNAZZO, Sonnino meridionalista, Bari, 1986, pp. 96-98, che riduce la collaborazione di Salandra alla Rassegna entro i limiti ristretti, a mio parere, di una pura e semplice difesa della proprietà terriera interpretata in chiave liberisticà .
9) Il riferimento è a P. VILLARI, Le lettere meridionali e altri scritti sulla questione sodale in Italia, Firenze, 1878. Ma Salandra ha anche letto di L. FRANCHETTI, Condizioni economiche e amministrative delle Provincie napoletane Abruzzi e Molise, Calabria e Basilicata - Appuntì di viaggio, Firenze, 1875; e di L. FRANCHETTI - S. SONNINO, Inchiesta in Sicilia, Firenze, 1877.
W A. SALANDRA, La questione sociale in Italia, cit.