Rassegna storica del Risorgimento

JOSEPHSTADT ; LUBIANA ; CAVALLETTO ALBERTO ; MANTOVA
anno <1914>   pagina <6>
immagine non disponibile

6
Giuseppe Bolitro
in quelle provinole, di assumerne la direzione e di l'arsi Inoltre spacciatore di cartelle del prestito nazionale organizsato dai Maz­zini. Non giudicando pratica la proposta, il Cavalletto declinava l'incarico, ma poi davanti all'ostinatezza del Canal die minac­ciava, in caso di rifiuto, di rivolgersi ad altri, pur di raggiungere l'intento, temendo che il pericoloso mandato cadesse in mani meno delle sue sicure e prudenti, finiva col promettere di stare in .re­lazione politica con lui, però con piena libertà d'azione da parte sua, e acquistava intanto per proprio conto sei cartelle del pre­stito mazziniano.1
A un anno e mezzo di distanza, sotto il plumbeo cielo boemo, a tante miglia dalla patria e da ogni cosa diletta, nella melanco­nica solitudine del carcere, rivola il Cavalletto col pensiero agli avvenimenti che avevano provocato la sua condanna, risente i tur­bamenti e le ansie che lo avevano agitato dopo la visita del Ca­nal, rievoca i mota del suo cuore in quei giorni pieni di presenti­menti e di trepidazioni, li notomizza, li cribra, e scrive poi la se­conda lettera agli amici, qnasi a chiamarli giudici della sua con­dotta. Te riporto la parte che riguarda l'argomento.
mandando col pensiero le cose passate e la mia condotta, io sono incerto se abbia seguito la miglior via nel contegno as- sunto dopo la rivelazione da me non provocata, nò ricercata, né assecondata, fattami dal Canal. La sola conoscenza delle va- ghe ed indeterminate idee manifestatemi da questo sventurato Giovane eli' io non conoscevo, e che, non so come uè perchè, a me si rivolse per avere la mia cooperazione in Padovaj la sola conoscenza, dico delle fattemi rivelazioni, mi faceva già reo di complicità. Io gli feci osservare P-Snutilità e il pericolo della cor spirazione, gli esposi le idee affatto contrarie da me professate sulle congiure, concordanti con le giuste considerazioni di un nostro illustre scrittore politico (il Macehiavelli) j in inutile ogni mio dissuasivo consiglio, ogni dimostrazione? egli si diceva in- caricato da altri d'istituire in Padova un'affigliazione, né avrebbe potuto declinare l'incarico, se da me non secondato, dovendo allora ad altri rivolgersi ; soggiungeva però che non domandava obbligo di procedere ad un'effettiva congiura, a macchinazione
i SGEKD.GTX, Comnimnorattiom Cavalletto, eifc. p.. 18.