Rassegna storica del Risorgimento

1821-1823 ; EMIGRAZIONE POLITICA
anno <1921>   pagina <210>
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emigrati sardi in Catalogna resi prudenti dalle sventare, evitarono in quegli anni di urtare il restaurato governo, anche se tra essi alcuni conservavano legami colle società segrete. Nel 1830 tuttavia uno di essi, di nome Carlo Audifredi, vecchio di 60 anni, insegnante pur esso di lingue, convinto di simili legami, ebbe condanna alla galera perpetua (111). Venne il 1831: nuovi moti italici, nuove oppressioni ricondussero nel suolo iberieo altri fiotti d'immigrazione italiana, che la morte di Ferdinando VII (1833), il regime costitu­zionale restaurato dalla reggente Maria Cristina e la prima guerra cartista misero in condizione diversa da quella del decennio prece­dente (112). Là, campioni di quelle libertà ch'essi volevano donare alla patria gemente ed insanguinata, i nuovi profughi si coprirono di novella gloria, là attesero che le porte sbarrate della patria stessa si riaprissero e permettessero loro di espellere dal suolo italico l'odiosa dominazione austriaca e le turpi ed imbelli signorie dei tirannelli mancipii dell'aquila absburghese. Ma prima dell'alba radiosa quanti ignoti sacrifici, quanto generoso sangue, quanti altri martiri italiani in terra straniera !
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indegnazione. Il Bresciano in tale circostanza si scusava anche di un pas­saporto accordato al professor Carlo Giacchino piemontese, credendo ohe il rifiuto dei passaporti fosse obbligatorio ai soli condannati a pene corporali. Il Bresciano aveva compiuto un atto antipatico verso il Franzini, ma, è doveroso riconoscerlo, inevitabile al suo ufficio. Due anni prima, nel 1822, il governo j sardo aveva destituito, per motivi di limitata importanza, il console generale di Gibilterra, Emanuele Porro, che dal 1806 copriva l'importante ufficio. (Oonsot inaiati. Gibilterra m. 1. (1806-28) Luigi Andrea Lautard Vigola al S. Marzano. Genova, 17 febbraio 1821 ecc.) Circa il cancelliere del consolato di Barcellona, questi era un Luigi Ponti di Sovara, intelligente, oapace ed ambizioso, ohe fu poi successore del Bresciano, e del quale mi occuperò al­trove,
(111) Conaol. nozion. Barcellona m. 1. Luigi Ponti, console reggente il consolato generale, al La Tour, Barcellona, 18 maggio 1830, n. 394. Allorché questo Consolato generale ebbe ad informare intorno alle circostanze dei pochi rifugiati piemontesi tuttora residenti in questa città, non potè a meno d'indicare come sola persona fra essi temibile quella di Carlo Audifreddi, malgrado che la di lui età di circa 60 anni, la di lui professione di maestro di lingue e la pubblica di lui condotta parlassero in di lui favore. L'opinione di quest'ufficio è stata ora pienamente giustificata. L'Audifreddi è stato con­dannato alla Galera in vita come membro d'una società tenebrosa.
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