Rassegna storica del Risorgimento
DIAMILLA M?LLER DEMETRIO; DIAMILLA M?LLER DEMETRIO OPERE BIBLIO
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1988
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Demetrio Diamìlla Muller
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I moderati toscani, in definitiva, si opponevano alla politica finanziaria del governo Minghetti-Sella, ispirata a dottrine92) che prevedevano l'intervento regolatore dello Stato in materia economica, un sempre più accentuato protezionismo doganale e il progressivo riscatto e gestione dei servizi di interesse pubblico, in primis le ferrovie. A tal fine, proprio per tutelare i propri interessi di azionisti delle principali compagnie ferroviarie italiane, tutte a capitale privato, essi si stavano gradatamente avviando, auspici le manovre più o meno scoperte del Peruzzi e dei suoi luogotenenti, a quell'intesa con la Sinistra del Nicotera che avrebbe portato il 18 marzo 1876 alla caduta della Destra storica.
Avendo ormai già deciso, nonostante le sue esitazioni formali, di accettare quell'incarico, Demetrio dichiarava al Peruzzi il suo proposito di voler correggere l' ostilità della redazione de L'Epoca nei confronti dell'amministrazione comunale fiorentina:
[...] Relativamente a ciò ohe si riferisce al Municipio di Firenze dichiarai che nelle attuali condizioni economiche del comune un giornale fiorentino che si rispetti doveva difenderlo dagli attacchi partigiani anziché osteggiarlo [...].93)
Cosicché chiese e ottenne di assumere personalmente la redazione degli articoli riguardanti la politica municipale e l'attività della giunta non mancando di sottoporne le prove di stampa allo stesso sindaco Peruzzi.9*)
Tuttavia L'Epoca ebbe vita breve: finirono per affossarla anche gli strilloni dei giornali di parte avversa vociando: L'È poca! ?
Nel 1876 troviamo Diamilla Muller ancora alle prese con il giornalismo, direttore, sempre a Firenze de II teatro italiano, settimanale spe-
per citare i più noti, che di Sinistra, come Majorana Calatabiano, Ferrara, Mancini, Seismit-Doda, ecc. La società Adamo Smith osserva il Salvestrini era nata con indubitabili caratteri di politicizzazione e già come organismo atto a condurre una battaglia politica. Cfr.: A. SALVESTRINI, / toscani e la caduta della Destra, in Rassegna storica toscana, a. XIX (1973), n. 1, p. 62. Per una più ampia trattazione dell'argomento cfr. l'ormai classico A. SALVESTRINI, / moderati toscani e la classe dirigente toscana (1859-1876), Firenze, Olschki, 1965, alle pp. 215-267.
22) Il fondamento teorico che ispirò in particolare il Sella nell'opera di riscatto delle ferrovie era dato dalla cosiddetta scuola lombardo-veneta incentrata sul quadrumvirato degli economisti Lampertico, Scialoja, Cossa e Luzzatti, ispirantisi alla scuola realista e ai cosiddetti Kathedernsozialisten tedeschi. Cfr.: A. SALVESTRINI, op. cit., pp. 61-62.
93) B.N.C,F Carte V. Peruzzi, Cass. XX, 1, n. 28, Lettera di D. Diamilla Muller, dell'8 gennaio 1875, senza luogo di provenienza, a Ubaldino Peruzzi.
99 All'interno di una lettera del 15 gennaio 1875 diretta a Peruzzi è inserita la bozza di un trafiletto dal titolo: La ripresa delle adunanze comunali, poi effettivamente pubblicato, colmo di esortazioni a coloro che hanno a cuore il bone del proprio paese e più specialmente quello della propria città ad abbandonare atteggiamenti di faziosa ostilità e di opposizione pettegola e irragionevole * nei confronti dell'amministrazione comunale. Cfr.: La ripresa delle adunanze comunali, in L'Epoca, a. U {1875), n. 59, 16 gennaio 1875.
95) B. RIGHI NI, 1 periodici fiorentini (1597-1950), Catalogo ragionato, Firenze, Sansoni Antiquariato, 1955, voi. I, p. 187.