Rassegna storica del Risorgimento
BRIGANTAGGIO; LEGITTIMISMO EUROPEO 1860-1864
anno
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1988
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pagina
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475
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MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
BRIGANTAGGIO POSTUNITARIO
Il legittimismo europeo a sostegno della reazione nel Napoletano
Una ricerca in alcuni archivi (ma si potrebbe scavare altrove) sulle forze che alimentarono il brigantaggio nell'Italia meridionale dopo l'unità ha consentito di raccogliere una documentazione che ritengo interessante in ordine al contributo fornito dal legittimismo europeo alla causa della reazione. Gli Stati maggiormente interessati al fenomeno sono risultati: Austria, Francia, Spagna; in misura più limitata e in alcuni casi solo marginale, anche Belgio, Prussia e Svizzera.
Diverse le motivazioni alla base di questo fenomeno, ma per la maggior parte riconducibili alla tematica allora dominante nei paesi a regime conservatore o condizionati da un forte partito clericale: la difesa del trono e dell'altare. A questa comune matrice si devono poi aggiungere i peculiari interessi politici ed economici dei singoli Stati in rapporto alla formazione di uno Stato unitario nella penisola italiana. In particolare: l'Austria, padrona del Lombardo-Veneto e per di più legata da stretti vincoli di parentela alla ex casa regnante di Napoli, era la più interessata a fomentare disordini e rivolte nel Mezzogiorno d'Italia, nell'intento di affrettarne le condizioni di ingovernabilità che avrebbero portato allo smembramento dello Stato unitario. A sua volta la monarchia asburgica era interessata ad ostacolare ogni ulteriore affermazione in Europa del principio di nazionalità, considerato una diretta minaccia alla integrità territoriale del suo impero.
La Francia di Napoleone III, pur impegnata ad attrarre nella propria orbita la nascente nazione italiana, non poteva ignorare le istanze e le aspirazioni degli ambienti clericali, che reclamavano più concrete iniziative in difesa del potere temporale del Papa. Analoghe pregiudiziali esistevano in Belgio, ove operava un forte partito clerico4egittirnista. La Spagna, benché sconvolta da pronunciamenti militari e lotte intestine, era ancora condizionata da forti correnti carliste, che guardavano con diffidenza al sorgere in Italia di uno Stato liberale e reclamavano la restaurazione del vecchio ordine.
Sta di fatto che, mentre Inghilterra, Francia e Russia si affrettarono a riconoscere il nuovo Regno d'Italia fin dal 1862, Austria, Spagna e la maggior parte degli Stati della Confederazione tedesca esitarono fino al 1866, questi ultimi anche perché trattenuti dalle pressioni di Vienna.
Su questa ampia piattaforma di preclusioni ed interessi maturò il sostegno del legittimismo europeo a favore della deposta dinastia. Numerosi