Rassegna storica del Risorgimento
BRIGANTAGGIO; LEGITTIMISMO EUROPEO 1860-1864
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1988
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Luigi Tuccari
sono i documenti che testimoniano l'impegno degli ambienti lealisti di tutta Europa e frequenti i richiami alle iniziative assunte: arruolamento di volontari, raccolta di armi e somme di denaro, organizzazione di sbarelli sulle coste meridionali italiane da parte di sanfedisti austriaci, tedeschi, spagnoli, francesi, epirotì e di altre nazionalità, in partenza dai porti di Malta, Trieste, Marsiglia, Civitavecchia, Valona, Corfù. A questa crociata sanfedista parteciparono esponenti della nobiltà e del clero, avventurieri, ex militari, mercenari.
Le presenti note si propongono di ricostruire nelle sue linee generali, attraverso la documentazione d'archivio, l'area del legittimismo europeo che dopo l'unità partecipò alle insurrezioni nel Napoletano.
La documentazione archivistica
La ricerca ha potuto avvalersi di un complesso di documenti, provenienti dai fondi dell'Archivio di Stato di Trieste (A.S.T. - I.R. Direzione di Polizia di Trieste) e dell'archivio dell'Ufficio Storico dello SJVI.E. (AUSSME -60 Gran Comando di Dipartimento Militare di 'Napoli), che hanno consentito di ricostruire, con buona approssimazione, il contributo fornito alla reazione dal legittimismo dei singoli Paesi.
Austria e Prussia
Il legittimismo austriaco e quello prussiano ebbero la loro maggiore base di raccolta e smistamento nel porto di Trieste. Questa città infatti, negli anni compresi fra il 1860 e il 1864, funzionò da deposito e centro di riordinamento dei gruppi di sanfedisti e mercenari (austriaci, bavaresi, prussiani e di altre nazionalità), destinati ad operare nelle province napoletane. A Trieste si costituì un Comitato legittimista, presieduto dal locale console delle Due Sicilie, e da Trieste partirono volontari, armi, materiali, diretti verso i corrispondenti centri di Roma e Civitavecchia. A Trieste si organizzarono spedizioni militari, destinate a sbarcare sulle coste dell'Italia meridionale (Gargano, Puglie, Basilicata, Calabria).
Secondo dati forniti da una diretta collaborazione dell'Archivio di Stato di Trieste, già alla fine del 1859 il governo di Vienna aveva concesso alla Corte di Napoli di ingaggiare volontari per il suo esercito nei paesi austriaci. Il relativo provvedimento, approvato di concerto dai ministeri dell'Interno, degli Esteri, di Polizia e dallo Stato Maggiore di Vienna, prevedeva: l'ingaggio quadriennale dei volontari; l'istituzione nella Capitale di un ufficio centrale di reclutamento , collegato a varie agenzie funzionanti in alcune città dell'impero; la costituzione in Trieste di un deposito generale (centro di raccolta finale) con apposito comandante, destinato a smistare gli imbarchi per il Napoletano. Dalla stèssa fonte risulta ancora che tutta l'impresa doveva essere circondata dal massimo segreto; i mercenari venivano trasportati a Trieste in piccoli gruppi sotto misure di polizia; gli imbarchi dovevano essere settimanali; la stampa non doveva far parola dell'operazione.')
Le partenze degli arruolati si svolsero con regolarità dall'inizio del 1860 fino al mese di luglio dello stesso anno,2) grazie anche all'intervento di emis-
i? Archìvio di Stato di Trieste CAST], Direzione di Polizia, b, 35, nn. 65, 402. 2) Ivi, b. 36, n. 1710.