Rassegna storica del Risorgimento
BRIGANTAGGIO; LEGITTIMISMO EUROPEO 1860-1864
anno
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1988
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pagina
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477
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Brigantaggio postunitario
sari della Corte di Napoli: fra gli altri il principe di Petrulla, plenipotenziario di Francesco II, che il 26 giugno risultava di passaggio a Trieste, reduce da Vienna e in partenza per Napoli.3)
Le sconfitte subite dall'esercito borbonico portarono alla cattura, da parte dei garibaldini e dell'esercito nazionale, di numerosi sudditi austriaci, arruolati nel corso del 1860, che furono in più riprese rimpatriati ai paesi d'origine, sotto la protezione della Legazione prussiana di Napoli, attraverso il porto di Trieste. I rimpatri proseguirono negli anni successivi; ai rimpatriati veniva offerta l'alternativa di essere inseriti nei ranghi dell'ir, esercito o rinviati alla propria residenza.4) Dalla stessa fonte risulta inoltre che tra i militari austriaci così rimpatriati se ne scoprirono parecchi che in realtà avevano militato nelle file di Garibaldi w.5) Ciò fa presumere che molti mercenari borbonici, dopo lo sbandamento, preferirono in un primo tempo arruolarsi nelle file garibaldine, salvo poi ad optare per il rimpatrio, non appena le condizioni locali lo consentirono.
Altri documenti si riferiscono al transito da Trieste di esponenti del legittimismo napoletano ed estero, incaricati di raccogliere volontari, armi e denaro a favore della reazione. Il 23 maggio 1861 veniva segnalato l'arrivo a Trieste, proveniente da Zara, del conte Giuseppe Veneziani, ufficiale della Guardia d'onore di Francesco II, incaricato di organizzare una rivolta nel Sud. Di fronte alle difficoltà di assicurarsi le armi occorrenti per l'impresa, il Veneziani partì da Trieste, diretto a Monaco di Baviera, per raggiungere il conte di Trani, fratello di Francesco II.6) Il 15 giugno 1861 fu di passaggio a Trieste il duca delle Grazie, che si recava a Vienna presso la Corte imperiale con documenti affidatigli dal suo sovrano in esilio a Roma.7) Dal 1861 al 1864 il principe di Petrulla appare sempre come il principale emissario a Trieste di Francesco II; accanto a lui emergono personaggi diversi, come il già citato Veneziani che il 4 settembre 1861 fece ritorno a Trieste con la missione di accordarsi con il Petrulla per l'arruolamento di volontari, a sostegno della causa regia nel Napoletano.8) Negli stessi anni si accrebbe il numero di sudditi borbonici, civili e militari, rifugiatisi a Trieste per motivi vari, che venivano sostenuti con un fondo speciale della polizia. Si verificarono anche contrasti fra rifugiati napoletani e popolazione locale, tanto che Francesco II inviò sul posto il maggiore Lo Giudice, per far tornare all'ubbidienza i sudditi napoletani ospitati a Trieste per la generosità dell'imperatore .9)
Nel luglio del 1862 fu avviata l'iniziativa della estradizione dei rifugiati napoletani verso Corra, ma ogni partenza fu sospesa per le difficoltà frapposte dalle autorità delle isole ioniche.1 Nel successivo mese di agosto la
1 Ivi., b. 36, n. 1587.
4) ivi, Luogotenenza, Atti Presidiali, b. 50, f. 2/5/7, nn. 2210, 2683/1860. S> Ivi, Dir. Polizia, b. 39, n. 3470.
à) Ivi, b. 46, nn. 1356, 1452/1861 a n. 587/1862. 7) Ivi, b. 46, 1559/1861 a n. 587/1862.
5) Ivi, b. 46, n, 2228/1861 a n. 587/1862.
5) Ivi, b. 46, n. 587, prot. anno 1862, registrazioni n. 92, 107, 129, 145, 197. M> Ivi, b. 46, n. 1318.