Rassegna storica del Risorgimento

BRIGANTAGGIO; LEGITTIMISMO EUROPEO 1860-1864
anno <1988>   pagina <479>
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Brigantaggio postunitario
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di legittimisti bavaresi, mentre risultava la presenza ai confini con lo Stato pontificio delle bande Tristany e Zimmermann. Sempre nel settembre del 1862 notizie provenienti da Roma davano per certo che i vescovi te­deschi si erano esibiti per mandare a loro spese (nel Napoletano) quattro battaglioni di uomini a poco per volta ?
Fra i legittimisti che fecero capo al centro logistico di Trieste, oltre al Tristany e allo Zimmermann,21) risultano il prussiano barone Krackrent di Gota (Sassonia) e certo Cathelineau,22) che era in contatto con il conte di Chambord, pretendente al trono di Francia e residente a Venezia.
Questo complesso di documenti consente di affermare che negli anni del brigantaggio Trieste svolse un ruolo di primo piano a favore della rea­zione napoletana. Sta di fatto che ancora nel 1868 il prefetto di Brescia così telegrafava al ministero dell'Interno: Mi si assicura che parte del batta­glione messicano formatosi a Trieste sia per essere imbarcato. Forse vuoisi mascherare un progetto di sbarco sopra le coste napoletane P>
Francia e Belgio
La ricca pubblicistica sul brigantaggio postunitario ha già dato il do­vuto risalto alle iniziative dei maggiori esponenti del legittimismo francese e belga, che parteciparono alle insurrezioni nel Napoletano. Figure come Emilio Théodule conte de Christen e il conte de Coataudon, entrambi uffi­ciali dell'armata francese, hanno già trovato ampia collocazione nella sto­riografia passata e recente.24) A questi nomi sono da aggiungere: Louis Ro­bert de Noe,25) ufficiale francese accorso da Marsiglia per combattere i pie­montesi, arrestato a Messina e rispedito in Francia; marchese Alfredo de Trazeigner di Namur, cognato dell'ambasciatore italiano in Belgio e impa­rentato con la famiglia reale d'Olanda, catturato 111 novembre 1861 dopo gli scontri di San Giovanni Incarico e fucilato insieme ad altri briganti; Agostino Maria de Langlois, altro ufficiale superiore francese che militò nella banda Crocco insieme ad un non meglio identificato chirurgo francese, in­caricato del servizio sanitario nella stessa banda; il conte d'Equevilley, ar­restato a Perugia, mentre tentava di raggiungere Roma con dispacci di Fran­cesco II e piani reazionari. Meno nota è invece l'attività dei comitati legit­timisti francesi di Marsiglia e Roma: il primo, presieduto dal gen. borbonico Clary, si adoperò con grande impegno per la raccolta di volontari a favore
29 M, b. 15/7.
2i) Cfr. B. CROCE, La strana vita di un tedesco, capo di briganti nell'Italia meridionale e giornalista anticlericale in Austria: L.R. Zimmermann, in Aneddoti di varia letteratura, voi. Ili, Bari, 1942.
22) cfr. Le general comte de Cathelineau, sa vie et ses mémoìres, Paris, S. Àugustin, 1906.
23) AUSSME, GII, b. 108.
24) cfr. F. MOLFESE, Storia del brigantaggio dopo l'Unità, Milano, Feltrinelli, 1979 e tutta la letteratura, vastissima, sull'argomento.
25) cfr. Louis ROBERT DE NÒE, Trente Jours à M esine eh 1861, Paris, Dentu, 1861.