Rassegna storica del Risorgimento

BRIGANTAGGIO; LEGITTIMISMO EUROPEO 1860-1864
anno <1988>   pagina <485>
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Libri e periodici
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Bollettino bibliografico-, Napoli, Università degli studi, Centro studi per la storia comparata delle società rurali in età contemporanea, Guida editore, 1987, in 8, pp. 152. S.p.
Le metamorfosi delle società rurali hanno assunto rilievi e dimensioni tali da giusti­ficare il ricorso a strumenti diversi da quelli abitualmente usati dalla storia politica o dalla storia economica.
11 processo di industrializzazione, compiuto dal mondo negli ultimi secoli, in una progressione tanto profonda quanto complessa, non è giunto a cancellare la dimensione storica dell'ambito rurale, sul quale lavora in una chiave moderna e consapevole delle difficoltà il Centro studi dell'ateneo partenopeo.
La pubblicazione utile ed interessante è divisa in tre sezioni. Nella prima sono raccolte le indicazioni bibliografiche di saggi comparsi su riviste e in volumi. La seconda contiene le schede informative a lavori indicati nella parte iniziale. La terza tende all'aggior­namento con la segnalazione di strumenti di consultazione e di lavoro retrospettivi e non necessariamente italiani.
Nella nota redazionale è opportunamente segnalata la natura da numero zero del bollettino. È proprio la specificità della raccolta, che fa tacere quello che altrimenti sarebbe potuto apparire un difetto, il criterio adottato delle disponibilità reali delle opere, a preferenza di quello, ben più sostanzioso scientificamente, della capillare e approfondita selezione.
VINCENZO G. PACIFICI
ANGELO ARA - CLAUDIO MAGRI S, Trieste. Un'identità di frontiera (Gli Struzzi, 316); Torino, Einaudi, 1987 (1* ediz. 1982), in 8, pp. 216. L. 15.000.
Angelo Ara e Claudio Magris hanno presentato di recente la nuova e più ampia edizione del libro Trieste, un'identità di frontiera, studio già apparso per la prima volta nel 1982, opera nata dalla stretta collaborazione di due attenti e profondi studiosi del mondo mitteleuropeo. Ara e Magris indagano sugli aspetti contrastanti di una città in cui sono vissuti e continuano ad incontrarsi elementi diversi politici, cosmopoliti, sociali, etnici e letterari. Il diverso modo di scrivere il nome della città adriatica, Trieste, Triest, Trst è segno di una realtà caratterizzata dalla rivendicazione slataperiana delle tre anime della città: l'italiana, la tedesca e la slovena, senza trascurare la presenza di piccoli nuclei di Ungheresi, Greci, Armeni, Serbi e Croati, gruppi che pur vivendo a Trieste non dimenti­cavano la loro origine, la loro patria lontana alla ricerca di una loro precisa identità, senza però trascurare il processo inevitabile di integrazione. Una città dove si incontrano e si scontrano diversi popoli, dove tutti si conoscono e si incontrano più volte nella stessa giornata, al caffè, alla passeggiata del centro, alla Borsa; dove anche la gente più colta parla il dialetto, dove ogni episodio, ogni evasione sentimentale diventa patrimonio collettivo.
La presenza di culture, di etnie e di religioni diverse fanno di Trieste, come ben sottolineano gli autori, -qn concentralo dell'impero, con una pluralità di componenti eterogenee e di contraddizioni inconciliabili .
Mentre Praga è definita per la sua componente boema, tedesca ed israelita, la città dei tre popoli (Drcivòlkerstadt), Trieste, a maggior ragione penso possa essere indicata come la città di più popoli. Come in una mia precedente recensione di un saggio sulla comunità ebraica di Gorizia (La comunità ebraica di Gorizia: caratteristiche demografiche, economiche e sociali (1778-1900), coglievo un'identità tra le due città, l'isontina e la vltavina, anche nella presente mi sembra di scorgere un'affinità tra Trieste e Praga pur se le due entità hanno avuto ruoli storici diversi e diverse fisionomie. C'è un legame fra le due città, rafforzato da una comune origine fiabesca: la leggendaria Carsa morta per la perdita dell'amato Jadrios, e la mitica duchessa Libussa fondatrice della città boema. Negli anni dei tragico bagno di sangue della prima guerra mondiale, Trieste e Praga sono protagoniste di una grande stagione culturale, i cui elementi di spicco sono Svevo, Weiss, Slataper,