Rassegna storica del Risorgimento

BRIGANTAGGIO; LEGITTIMISMO EUROPEO 1860-1864
anno <1988>   pagina <486>
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Libri e periodici
Sruparich, Kalka, Urzidil, le cui opere oggi sono patrimonio della civiltà europea ed extraeuropea. È un periodo fortunato per le due comunità, soprattutto per l'attrazione che Praga esercitava sui giovani triestini, molti dei quali frequentavano e concludevano gli studi nella prestigiosa università Carlo della città boema.
Nel libro che stiamo esaminando, gli autori tratteggiano in modo mirabile e con una notevole capacità espositiva, servendosi di un intelligente supporto bibliografico, il passato, per molti versi grande, della città giuliana. Essi si soffermano sullo sviluppo mer­cantile ed urbanistico, sulle riforme teresiane, sul centralismo giuseppino, sull'epoca metter-nichiana e sull'irredentismo. Se confrontiamo la Trieste odierna con quella del passato, mi sembra che la presenza di diverse etnie costituisca una realtà tale da incidere profondamente sul tessuto sociale e politico. Gli autori mettono l'accento sulle incomprensioni, i contrasti, le intolleranze tra gli Italiani, sempre vigili nella difesa del proprio ruolo di componente etnica dominante, e la controparte slovena, minoritaria entro la cerchia urbana, ma preva­lente nelle zone di campagna, che spesso la popolazione più povera abbandona per riversarsi dal pietroso Kras (Carso) nella zona del porto in cerca di un lavoro che le permetta di conseguire una migliore qualità di vita. Tale migrazione, fino alla seconda metà del XIX secolo si risolve in un'assimilazione da parte del gruppo etnico prevalente, ma il processo di integrazione si esaurirà allorché la nazione slovena sarà ... caratterizzata da una classe dirigente pienamente articolata sotto il profilo sociale. Questo fenomeno fu la diretta conseguenza del risveglio dei popoli senza storia dell'Europa centro-orientale del secolo scorso. Ne consegue un cambiamento dei rapporti di equilibrio tra i due gruppi etnici, tanto che Trieste in conseguenza dell'aumentato numero di abitanti slavi, diviene la più grande città della Slovenia, superando la slovena Lubiana. La città è fatta oggetto delle contemporanee aspirazioni territoriali di Slavi ed Italiani, meta ambita di due popoli diversi. Nella pubblicistica jugoslava si indica Trieste quale città in cui ... le nombre des Slovènes s'accroit très vite, non seulement d'une manière absolue, mais aussi relativement. 11 n'y a rien en cela d'étonnant, attendu que les environs de la ville sont slovènes et que lem* population est poussé .vers le centre urbain par les besoins économiques .*)
Ara e Magris rilevano che a causa dello sciovinismo sloveno, si diffondono tra la comunità italiana pericolosi sentimenti slavofobi per la difesa della propria identità e questo ideale diviene il tema dominante della lotta politica locale, perché la maggioranza non vuole essere relegata al ruolo di etnia minoritaria. Per superare l'inconciliabilità degli opposti nazionalismi, il movimento socialista giuliano e la socialdemocrazia austriaca nel congresso di Brunii, interpreti della superiorità del Nationalitàtenstàat sul Nationalstaat si fanno portavoce dell'esigenza di una convivenza plurietnica, la sola possìbile per superare i contrapposti irredentismi, come sosteneva Edmondo Puecher.
Gli aderenti triestini del gruppo vociano sono anch'essi su una posizione di convi­venza fra i due gruppi etnici, ma gli Italiani di Trieste, fermi nella loro rigida posizione di chiusura, non vogliono sentir parlare di diritti da concedere alla etnia più debole, mentre contraddicendosi, reclamavano da Vienna quegli stessi diritti che negavano agli slavi. Cosi al ripete un fenomeno tipico che gli storici hanno avvertito présente in molti territori austro-ungarici, in modo particolare ai contrasti tra Polacchi e Ruteni. In tali terre le componenti culturalmente, storicamente ed economicamente emergenti tendono a dominare i gruppi più deboli.
La grande guerra accentua la divisione fra gli stessi triestini, perché numerosi sono coloro che indossano il grigioverde sia perché vedono nell'Italia l'incarnazione degli ideali di libertà, sia perché vedono nella vittoria italiana la realizzazione del nazionalismo. Anche coloro che indossano l'uniforme impcrial-regia al servizio degli Asburgo lo fanno perché convinti di compiere il proprio dovere. La fine del conflitto ed il tricolore a San Giusto segnano il definitivo distacco della città da quel mondo di cui era stata politicamente e culturalmente parte integrante. I nuovi Stati creati dai trattati di pace si sostituiscono all'antica monarchia, ma non sono idonei a risolvere i problemi che continuano ad affliggere i diversi gruppi etnici e il cui frazionamento politico sarà un elemento di non secondaria
D IVAN KREK, Les Slovènes, Paris, 1917, p. 51.