Rassegna storica del Risorgimento
BRIGANTAGGIO; LEGITTIMISMO EUROPEO 1860-1864
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1988
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Libri e periodici
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importanza fra le cause che scateneranno il secondo conflitto mondiale. In modo particolare Trieste soffrì per la polverizzazione dell'unità imperiale e perse ogni contatto con l'area danubiana, la cui influenza specialmente economica aveva reso florida la città, per cui appare attuale la pubblicistica che, da Pietro Kandlcr ad Angelo Vivante, sosteneva la necessità vitale di mantenere sempre stretto il vincolo con l'Austria.
Un intero mondo scompare. Noi tutti in seguito ad essa [la guerra], abbiamo perduto un mondo, il nostro mondo... 2> è la sconsolata e nostalgica riflessione dell'austro-sloveno von Trotta, il protagonista della Cripta dei cappuccini di Joseph Roth.
Sostengono giustamente gli autori che lo Stato liberale non seppe affrontare il problema di trecentomila Sloveni e Croati inglobati entro i nuovi confini, dello sciovinismo nostrano, dell'accentuato odio anti-slavo e non riuscì a frenare gli atti di violenza. Così tutte le istituzioni slovene e croate, quali il Narodni dom (casa nazionale), lo Hrvatski Narodni Dom (casa nazionale croata), i circoli sportivi e la stampa locale (GoriSka strada, Puòki Prijatelj, Delo ecc.) furono esposte alla intolleranza nazionalista. Gli avvenimenti successivi: lo Stato totalitario, la politica di snazionalizzazione, la guerra, l'annessione della città al III Reich, la Risiera di San Sabba unico campo di sterminio funzionante in Italia , i quaranta giorni dell'occupazione titina, il Territorio Libero, il ritorno all'Italia, i profughi istriani, il Trattato di Osimo e, per ultimo, il fenomeno, a carattere protestatario della Lista per Trieste, sono gli ultimi aspetti di una realtà complessa che si è trascinata per lungo tempo.
Trieste nel secondo dopo guerra è scossa da sentimenti diversi, da una parte la crisi di identità, le difficoltà economiche, il crollo delle speranze, il declino, la nostalgia di un passato irripetibile, la chiusura municipale, dall'altra il fiorire di una raffinata produzione artistica, che, dalla grande stagione primonovecentesca, giunge a noi in tutte le sue componenti italiana, ebraica, slovena ed istriana. Gli anni della perduta giovinezza, i giochi dell'infanzia, i banchi di scuola, la terra natia, la bora, il golfo, il boscoso Carso e la selvaggia Istria pervadono le delicate pagine di Quarantotti Gambini, Tomizza, Giani Stuparich, Kosovel e di altri.
Oggi, nel momento in cui, dopo anni di reciproca incomprensione, si è stabilito un dialogo ed una civile convivenza tra Italiani e Sloveni è doveroso fare nostro il messaggio lanciato, oltre un secolo fa, dalla rivista La Favilla; messaggio auspicante una Trieste ... città italiana... tratta verso il Settentrione... , al fine di consacrarsi quale luogo di incontro tra Italia e Slavia. Pertanto, Trieste città di frontiera a cavallo di due mondi è aperta al contatto economico, umano e culturale con la realtà jugoslava e centroeuropea.
Dalla lettura dell'avvincente libro di Ara e Magris, scaturisce la visione suggestiva e, per molti aspetti ammaliante, di una terra quella orientale d'Italia suscitatrice di fascino e seduzione per la natura dei luoghi, per l'incontro di civiltà diverse, per il retaggio storico e per l'atmosfera melanconica tipica di tanta parte dell'ex mondo asburgico.
ALESSANDRO MANCINI-BARBIERI
GIUSEPPE BONAPFINI, Missioni siciliane ad Algeri nel primo Ottocento; Palermo-Sao Paulo, Renzo e Rean Mazzone editori - I.L.A., Palma, 1987, in 8, pp. 168. L. 20.000.
Quanto più la ricerca scaverà in profondità, tanto più ricca e varia si rivelerà la gamma degli aspetti della vita regionale; e tanto più sarà dunque possibile superare il momento politico-statale e cogliere la complessa realtà storica delle regioni.1)
Questa indicazione storiografica di Romeo appare concretizzata nel saggio di Bonaffini, la cui appendice documentaria è davvero utile per cogliere la complessa realtà siciliana.
2) JOSEPH ROTH, La Cripta dei cappuccini, Milano, 1979, p. 49.
!> R. ROMEO, Storia regionale e storia nazionale, in Mezzogiorno e Sicilia nel Risorgimento, Napoli, 1963, p. 11.