Rassegna storica del Risorgimento

BRIGANTAGGIO; LEGITTIMISMO EUROPEO 1860-1864
anno <1988>   pagina <489>
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Libri e periodici 489
(L'opera spirituale di Giuseppe Mazzini), sesto (// Gran Ministro), interamente dedicato a Cavour e nono (L'Arcangelo), commossa rievocazione di Giuseppe Garibaldi.
Sfogliando la vastissima memorialistica, di cui il nostro Risorgimento offre ampie testimonianze, Anna Maria Isàstia, con il saggio intitolato II settarismo nella memorialistica dei patrioti. Alcune riflessioni su Roma (pp. 177-186), analizza alcuni aspetti della presenza delle sette massoniche e carbonare nella Città Etema, Sia pure inattendibili dal punto di vista storico nella maggior parte dei casi e di scarsissimo valore letterario, questi documenti offrono tuttavia allo storico uno strumento interpretativo tutfaltro che trascurabile sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo, in quanto permettono di ritrovare un filo conduttore nel mondo complesso e composto del settarismo, soprattutto di quello particolarmente sfuggente dei primo Ottocento (p. 177). Entrando maggiormente nel merito dello scritto, l'A. ha soffermato la propria attenzione sulla memorialistica romana a partire dalla seconda Restaurazione, periodo in cui diverse erano le sette, i programmi rivoluzionari e le iniziative insurrezionali, le quali tutte, con una singolare costanza, sembrano ripetersi identiche a distanza di decenni: progetti rivoluzionari sono infatti indi­viduabili nel 1817, nel 1830 e nel 1864, frutto i primi dei carbonari e gli urtimi dei moderati del Comitato nazionale romano e dei democratici del partito d'azione. Questo settarismo (sia pure sovente superato al momento delle azioni concrete) sembrerebbe sopravvivere al-runiiicazione dell'Italia, probabilmente perché subito dopo la caduta della Repubblica romana nel luglio del 1849, i gruppi politici attivi a Roma erano rimasti strettamente a contatto tra di loro, al di là delle forti divergenze ideologiche che dividevano i repubblicani della Associazione nazionale (costituita da Mazzini) dai moderati del Comitato nazionale romano, i quali sarebbero poi andati progressivamente allineandosi sulle posizioni del Piemonte di Cavour. Come sottolinea giustamente l'isàstia, il piano di intesa non doveva essere necessariamente frutto di uno stesso credo politico, quanto piuttosto della comune volontà di agire: importante era il fare, il muoversi, e per far ciò era impossibile nella Roma degli quegli anni prescindere dalla forza cospirativa ed organizzativa rappresentata dalla Carboneria. Carboneria che risorge sul finire del d.877, dopo alcuni anni di eclissi totale dovuti al crollo del sogno repubblicano con il definitivo spostamento a Roma della capitale del Regno. Ma il panorama dell'opposizione al governo monarchico non era affatto limitato ai soli carbonari: anarchici, socialisti rivoluzionari, cattolici integralisti, repubblicani intransigenti e, non ultimi, gli eredi di Mazzini dell'Alleanza Repubblicana Universale, i quali tutti continuano a cospirare nella clandestinità. Una identica frammentarietà di posizioni sembrerebbe riprodursi anche tra le fila della Massoneria, dove sono rappresentate tutte le forze della Sinistra storica italiana, dai radicali ai repubblicani, ai primi socialisti, tutti concordi però ed è questo il dato fondamentale nel proposito di agire alla luce del sole, nel più assoluto rispetto della legge, su un piano di pura riforma delle istituzioni vigenti.
Chiude il volume il saggio di Aldo A. Mola, Carducci e i carducciani in Massoneria e per la Massoneria (pp. 221-242). Pur permanendo qualche dubbio sulla data e sulle modalità esatte dell'iniziazione massonica di Giosuè Carducci, Mola ribadisce sin dall'inizio un dato certo: l'entrata in loggia del poeta non fu mai motivata da opportunismo, come è stato talvolta ventilato, ma da una sincera fede e da una comunità d'intenti che si spingevano oltre quell'anticlericalismo militante che contraddistinse la produzione poetica e l'attività politica dello scrittore bolognese. Prendendo spunto dalla militanza massonica del Carducci Mola esamina le condizioni interne del Grande Oriente d'Italia nel corso del primo decennio unitario, periodo fortemente caratterizzato dalla presenza di un uomo come Garibaldi e che vede il poeta impegnato sia nella rievocazione dei Fratelli illustri (Monti, Alfieri, Pindemonte) che come traduttore (in partioolar modo di Heine). Periodo non meno significativo è quello che fa seguito alla scomparsa dell'eroe nizzardo, caratterizzato dal sodalizio di Carducci con Adriano Lemmi. L'azione di quest'ultimo a favore del Grande Oriente d'Italia nel senso di un suo aggiornamento (sempre nel rispetto della tradizione massonica) allo esigenze di una società in costante mutamento, sono dall'A. posti in giusta evidenza: Lemmi svolge verso l'esterno le grandi potenzialità della Massoneria italiana, da troppo tempo ripiegata su se stessa, restituendole la sua originaria natura di forza