Rassegna storica del Risorgimento

BRIGANTAGGIO; LEGITTIMISMO EUROPEO 1860-1864
anno <1988>   pagina <494>
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Libri e periodici
filosofìa rispetto alla teologia. In Campanella viene valorizzata la soggettività come fonda­mento di ogni esperienza gnoseologica. Questa filosofia, che in Italia era stata vinta e mortificata dalla Chiesa, sfuggendo alla repressione e ali'oscurantismo era riparata nel resto d'Europa. Addirittura, secondo gli Spaventa, Campanella avrebbe precorso il cogito carte­siano, Bruno la sostanza di Spinoza, Vico l'intero quadro della filosofia idealistica tedesca. Anche Rosmini e Gioberti, pur così apertamenti criticati, sono infine inseriti in un disegno, secondo cui vi è parallelismo tra la filosofia classica tedesca e la tradizione di pensiero italiana. Oggi non interessa discutere la validità o meno di simili schemi, quanto, piuttosto, individuare il disegno ideologico che sottintendevano e nel quale assumevano un preciso significato: esisteva affermavano gli Spaventa una filosofia italiana che era diventata poi filosofia dell'Europa e che, con l'unità nazionale, doveva tornare ad essere filosofia italiana. Nella Filosofia della storia, Hegel aveva sostenuto Che i paesi cattolici avrebbero realizzato la nuova rivoluzione. Quel che in Germania era stato compiuto da Lutero e in Francia dall' '89, in altri paesi attendeva il suo compimento. Hegel aprì la via, dunque, a considerare la mancata Riforma in Italia non un ostacolo, ma la condizione essenziale affinché, nel processo della storia universale dello Spirito, l'Italia, nazione cattolica, facesse la sua rivoluzione moderna, contrapponendo la nuova religione della libertà alla vecchia religione della Chiesa romana, che era uno dei pilastri dell'antico regime.
Un altro aspetto fondamentale della riflessione degli hegeliani fu quello riguardante il ruolo dello Stato. Nell'ambito della mostra, esso viene esaminato nella sezione su Silvio Spaventa dall'ergastolo di Santo Stefano alle ultime battaglie parlamentari. Per gli hegeliani, lo Stato non poteva essere, come voleva il capitale privato, soltanto lo Stato-gendarme, che interviene in caso di flagrante reato mentre, per il resto, lascia totalmente mano libera all'iniziativa privata individuale. Lo Stato doveva essere ben più di questo: unità di cultura e di spirito, suprema realtà etica e nazionale. Nessuna competenza o funzione poteva essere pregiudizialmente negata ad esso, secondo la sua natura di promotore della generale felicità dei cittadini. Ecco perché la questione delle ferrovie si trasformò, con Silvio Spaventa niinistro dei Lavori Pubblici, in una grande questione teorica riguardante i princìpi più alti,
FILIPPO RONCHI
Carteggio Niccolò Tommaseo-Tommaso Gar (1840-1871), a cura di MARIO ALLEGRI (Collana di pubblicazioni del Museo trentino del Risorgimento e della Lotta per la Libertà); Trento, Temi, 1987, in 8, pp. 244. S.p.
Sebbene già in passato numerosi studiosi si fossero occupati della corrispondenza intercorsa tra Tommaso Gar e Niccolò Tommaseo (Ludovico Oberziner nel 1902, Ersilio Michel nel 1927, Giovanni Gambarin nel 1940, solo per citarne alcuni), è solo con questo volume curato con estrema attenzione e meticolosità da Mario Allegri ed edito nella graficamente elegante collana di pubblicazioni del Museo trentino del Risorgimento e della Lotta per la Libertà, che si può finalmente tracciare un quadro complessivo ed esauriente del rapporto esistente tra i due personaggi. Per la prima volta, infatti, sono state raccolte e pubblicate centoventi lettere, le quali coprono un arco di tempo assai vasto che va dal 1840 al 1871, trentennio denso di avvenimenti tanto per il Tommaseo che per il Gar, la cui quieta vita di studioso non conobbe molte distrazioni, eccezion fatta per il biennio 1848-49 òhe lo vide protagonista appassionato delle vicende risorgimentali in qualità, per un breve lasso di tempo, di rappresentante a Parigi del governo provvisorio veneto, assieme al poeta Aleardo Aleardi. Va inoltre detto che di queste centoventi lettere due terzi circa sono inedite, scoperte, raccolte ed ordinate accuratamente da Mario Allegri attraverso pazienti ricerche effettuate presso numerosi archivi e biblioteche d'Italia, pubblicate infine in questo volume con il prezioso supporto di un ricchissimo apparato critico.
Nelle prime lettere (all'incirca una ventina), rifercntcsi al periodo compreso tra il settembre 1840 e l'aprile 1848, prevalgono gli argomenti di carattere culturale, specifica* mente letterario: esse riferiscono notizie riguardanti opere a stampa che interessavano