Rassegna storica del Risorgimento
BRIGANTAGGIO; LEGITTIMISMO EUROPEO 1860-1864
anno
<
1988
>
pagina
<
497
>
Libri e periodici
497
nel linguaggio governativo). Con la nomina di Celestino Endricì a vescovo di Trento (3 gennaio 1904) si interrompeva la lunga serie dei vescovi filo tedeschi. Definito a torto irredentista dalla pubblicistica austriaca (anche da quella più recente), Endrici irredentista non fu. Il suo lealismo allo Stato asburgico non venne mai meno; egli, come scrive giustamente Gambasin, non discute lo Stato, ma l'esercizio di potere nei rapporti con la Chiesa, le nazioni ed i cittadini. Individua nel patriottismo dinastico, una delle cause più profonde degli squilibri intemi, delle esplosioni di violenza e di asservimento e schiavitù della Chiesa . *) Endrici fu sicuramente sensibile al problema della difesa nazionale del Trentino, ma sempre nel rispetto delle leggi imperiali. Terminata la guerra, il vescovo riprese la sua opera pastorale non più all'interno dello Stato austriaco bensì in quello del Regno d'Italia, con la stessa coerenza e fermezza di cui aveva saputo dare ampia testimonianza nei difficili anni che lo avevano visto internato ad Heiligenkreuz (nella Selva Viennese) in quanto accusato di irredentismo.
VINCENZO FANNINI
Nuovo Dizionario Biografico Piacentino (1860-1960); Piacenza, Banca di Piacenza, 1987, in 8, pp. xv-292. S.p.
Una tradizione, oramai consolidatasi nel tempo, vede i nostri istituti bancari farsi promotori delle più diverse iniziative culturali, fra cui trovano un posto rilevante quelle editoriali. Grazie al loro intervento, pregevoli opere sono state pubblicate e divulgate, superando tutte le difficoltà, non indifferenti quelle finanziarie, che sono legate al passaggio dallo stato progettuale delle opere alla realizzazione delle medesime. Così ì nostri beni culturali hanno ricevuto un valido contributo per la loro affermazione nei più svariati campi dell'arte e dello spettacolo. Possiamo citare, a mo' di esempio, il bel volume Rasenna, storia e civiltà degli Etruschi, edito nel 1986, a cura di M. Pallottino, F. Roncalli e C. De Simone, una delle più prestigiose pubblicazioni dì rinomanza internazionale, realizzata anche con il sostegno di una delle più note banche italiane. Si tratta di un'attività di intelligente connessione tra il mondo degli affari e quello della cultura. È innegabile il valido contributo che gli istituti bancari danno allo sviluppo culturale, anche se poi le opere degli studiosi restano sconosciute al vasto pubblico in quanto fuori del mercato e dalle possibilità di acquisto da parte di veri cultori e di appassionati di arte e di cultura.
Il Nuovo Dizionario Biografico Piacentino (1860-1960) nasce dall'iniziativa editoriale della Banca di Piacenza, che, in collaborazione con le istituzioni culturali cittadine, tra le quali la Deputazione di Storia Patria, il Comitato piacentino dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano e cultori di storia locale, ha voluto mettere in "mostra" una nutrita schiera di piacentini che si sono fatti onore , per citare il presidente dello stesso istituto di credito, Corrado Sforza Foglianì. il volume, come ben sottolinea il Comitato coordinatore, non vuole essere il seguito del precedente Dizionario Biografico Piacentino di Luigi Menai edito nel 1899, ma un'opera nuova e diversa, pur nell'identità dell'argomento e nella parziale sovrapposizione della materia trattata. Gli studiosi, autori della pubblicazione, ci forniscono schede corredate da note bibliografiche su coloro che, piacentini di nascita o di adozione, hanno legato la loro vita alla città emiliana e ne hanno illustrato la partecipazione alla storia patria. Ne consegue una specificità locale del volume anche per i riferimenti bibliografici, cui i curatori rinviano il lettore. E non poteva essere altrimenti, vista la materia trattata nel dizionario stesso, strettamente circoscritta, come s'è detto, all'ambiente cittadino, anche se sono menzionati, tra i Piacentini del secolo scorso, uomini la cui fama ha superato gli angusti confini municipali, per assurgere a notorietà
)) A. GAMBASIN, La Chiesa trentina e la visione pastorale di Celestino Endrici nei primi anni del Novecento, in De Gas peri e il Trentino tra la fine dell'800 e il primo dopoguerra, a cura di ALFREDO CANÀVERO e ANGELO MOIOLI, Trento, Luigi Reverdifo Editore, 1985, p. 368.