Rassegna storica del Risorgimento
BRIGANTAGGIO; LEGITTIMISMO EUROPEO 1860-1864
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1988
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Libri e periodici
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brigantaggio cosentino impegna magistratura, forze militari e organi locali in una dura lotta combattuta senza esclusioni di colpi. L'autore ricostruisce, chiarendoli, molti aspetti della repressione operata da autorità civili e militari, indicando nel frequente ricorrere a metodi brutali ed illegali l'impasse della giustizia, di fronte ad una forma di insorgenza persistente e di dimensioni tutt'altro che trascurabili, e l'incapacità delle forze politiche di sanare il malessere economico-sociale connesso al fenomeno brigantesco.
U volume raccoglie ed approfondisce studi precedentemente condotti da Gaudioso in una trattazione organica e rigorosa dell'argomento proposto, offrendosi come valido modello per analoghe auspicabili ricerche da condurre su altre regioni del Meridione italiano.
ANTONELLA BURATTA
EZIO FERRANTE, Crociere e relazioni di viaggio dei marinai italiani nell'Ottocento (1861-1900), (Supplemento alla Rivista marittima, n. 6, giugno 1985); Roma, 1985, pp. 95. S.p.
Mostrare la bandiera all'estero per far ben conoscere la Nazione [...], contribuire a tenere alto il sentimento di essa negli italiani emigrati oltre gli Oceani, proteggere i loro interessi, aprire le vie del commercio, stabilire vie di navigazione, appoggiare l'azione dei nostri rappresentanti diplomatici, unirsi alle navi delle altre Nazioni per dimostrazioni di forza collettiva intese a far valere i diritti e tutelare interessi comuni, sedare movimenti pericolosi per i nostri connazionali, sia per le stesse popolazioni indigene, o per mantenere l'equilibrio internazionale; compiere missioni idrografiche e scientifiche e, non ultima cosa, allenare, educare, istruire stati maggiori ed equipaggi; ecco in breve i principali scopi delle campagne all'estero. In queste parole dell'ammiraglio Vittorio Tur sono efficacemente sintetizzate le motivazioni di fondo delle navigazioni oceaniche della marina italiana, iniziate nel corso della seconda metà del secolo decimonono e proseguite senza interruzioni sino allo scoppio del primo conflitto mondiale.
Scopo precipuo di questo studio del Ferrante pubblicato come supplemento della Rivista marittima in coincidenza della festa della Marina italiana, nel 67 anniversario dell'azione di Premuda non vuole però essere quello di una pura e semplice descrizione analitica e sistematica delle crociere effettuate all'estero dai legni italiani nel corso del quarantennio preso in esame, quanto piuttosto quello di cercare di capire, attraverso un approfondito esame di numerose relazioni di viaggio, il fine che ci si proponeva con le singole navigazioni, i risultati raggiunti (sia sotto il profilo politico-economico che sotto quello scientifico) e, soprattutto, l'eco destata nell'opinione pubblica italiana. Va subito detto che sebbene la rotta delle nostre imbarcazioni fosse sempre accuratamente predeterminata da precisi interessi commerciali e scientifici o da assidue ricerche coloniali, essa finiva sempre per inserirsi in un quadro composito in cui i membri della Regia Marina si trovavano ad operare a fianco di altri personaggi, efficacemente definiti da Headrick ì protagonisti minori dell'imperialismo europeo , *) vale a dire gli esploratori ed i missionari (accanto alla Congregazione della propaganda della fede ed al Collegio Urbano di Propaganda si era affiancata, a partire dai 1822, l' Opera della Propaganda ), i quali già da tempo erano attivi nelle aree geografiche verso cui la Marina aveva indirizzato i propri interessi. Bisogna infatti tenere presente come sottolinea opportunamente l'A. nelle prime pagine del suo studio che all'azióne dei missionari e degli esploratori (condotta quest'ultima in genere sotto il patrocinio della Società Geografica Italiana , fondata nel 1867) si salda fermamente quella diplomatico-politica del giovane Stato italiano che attraverso le crociere delle sue navi cercava di fare un proprio atto di presenza nel contesto internazionale, per farsi conoscere ma anche per apprendere.
i) 0. R. HEADRICK, Al servizio dell'impero. Tecnologia e imperialismo europeo neh l'Ottocento, Bologna, Il Mulino, 1984, p. 80.